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Lo sprint di Occhiuto, il caso Sacal e il rilancio. Mancuso a “20.20”: «Sviluppare l’asse Catanzaro-Lamezia»

Il neo proclamato presidente del Consiglio regionale a L’altro Corriere Tv: «Necessario che quest’area sia oggetto di investimenti»

Pubblicato il: 18/11/2021 – 6:56
Lo sprint di Occhiuto, il caso Sacal e il rilancio. Mancuso a “20.20”: «Sviluppare l’asse Catanzaro-Lamezia»

LAMEZIA TERME «Attraversare Palazzo Campanella da presidente del Consiglio regionale è stata una grande emozione. Ma ho anche sentito tutta la responsabilità, ho ripercorso la campagna elettorale, i sacrifici. Tanta emozione che poi mi ha dato la carica». Filippo Mancuso, ospite di “20.20” il talk de L’altro Corriere Tv in onda ieri sera sul canale 16, alla sua prima “ospitata” in tv da presidente del Consiglio regionale, ha affrontato diversi temi cruciali della politica regionale e del futuro della Calabria. E ha ripercorso il cammino che lo ha portato in Consiglio, e poi alla proclamazione di presidente: «Ho subito una campagna elettorale all’insegna della non correttezza. Mi avevano detto che ero in caduta libera, voci messe in giro dagli avversari politici, certo non dai miei alleati».

«Non si può fare a meno di Abramo»

Mancuso, sollecitato da Danilo Monteleone e Ugo Floro, ha poi affrontato il tema Abramo: «Ha fatto bene per quattro legislature, il suo nome è ascritto in tante cose, non si può fare a meno di lui. Resta sempre l’amicizia e il rispetto al di là dei cambiamenti e delle battaglie elettorali. Al 90esimo quando fischia la competizione si guarda al futuro e al bene delle comunità, lasciando indietro la dialettica politica».

Il caso “Gettonopoli”

C’è poi il “caso Gettonopoli” e la richiesta avanzata dal gip al pm di formulare l’imputazione entro dieci giorni. «È un argomento che si chiarirà, eventualmente, in fase dibattimentale. In fase di conclusione delle indagini il pm ha chiesto l’archiviazione, ma io voglio chiarire una cosa: io mi sono opposto all’archiviazione per “tenuità del fatto”, chiedendo l’archiviazione completa. Sono certo che tutto sarà chiarito perché è frutto di equivoci. Il tutto è legato ad una partecipazione “discontinua” alle commissioni. Io credo di aver agito secondo coscienza e spiego: questo tipo di reato, comunque, non entra nella “Severino”».

«Sviluppare l’asse Catanzaro-Lamezia»

Una nomina, quella di Mancuso, che arriva anche in una fase in cui la città di Catanzaro era finita sotto attacco per la scarsissima rappresentanza in Consiglio. Ora, invece, l’area centrale della Calabria ha una grossa opportunità: «Penso che l’area centrale della Calabria, votata agli insediamenti produttivi e all’aeroporto, debba avere uno sviluppo importante affinché la Regione possa esprimere un salto nel pil. L’asse Catanzaro-Lamezia ha una vocazione naturale, ci sono gli sbocchi logistici, un territorio pianeggiante, è necessario che quest’area sia oggetto di investimenti». «Ci vuole un po’ di buona volontà da parte di tutti. Le commissioni dovranno lavorare bene, bisogna semplificare, ci vogliono testi unici e noi stiamo già per indicare i capigruppo. La prima riunione che farò riguarderà proprio le commissioni per avere indicazioni da tutti i consiglieri». C’è poi un altro tema cruciale ovvero la partenza sprint del neo eletto presidente Roberto Occhiuto. Per Filippo Mancuso «l’azione riservata al Consiglio sarà di supporto ma dovremo tenere il passo rispetto a quanto ha già fatto Occhiuto. Se lui sarà dinamico e noi invece discuteremo di cose puerili allora sarà un problema». «I risultati ottenuti dal presidente in così pochi giorni – riconosce Mancuso – non si erano mai visti, basterebbe già per dire abbiamo risolto un problema dopo 13 anni».

«Sanità grande occasione per Occhiuto»

Il riferimento, in questo caso, è alla sanità calabrese: «La nomina come commissario è un grande risultato onestamente ma perché noi vogliamo essere gli autori del nostro destino. Abbiamo iniziato con un buco di 200 milioni e ora siamo oltre a 1,5 miliardi. Una sanità che in questi anni ha portato ad avere il più basso numero di addetti (7,5 ogni mille abitanti), come si mantengono i livelli Lea se hai poca gente che lavora?». Secondo il presidente del Consiglio regionale «non possiamo permetterci un milione di pernottamenti di calabresi fuori regione, 400 milioni di euro spesi dai calabresi per seguire i proprio malati fuori da qui, 300 milioni pagati dalla nostra regione per le cure fuori dalla Calabria. Questi sono i problemi che i cittadini vogliono che siano risolti e Occhiuto avrà una grande responsabilità e occasione».

La questione Sacal

Inevitabile affrontare il caso Sacal e la presunta scalata privata sulle quote societarie pubbliche. «Non capisco la polemica – spiega Mancuso – anche perché se pure la Regione avesse preso le quote inoptate non avrebbe mai evitato la situazione attuale. L’accordo sembra essere stato sottoscritto affinché la Regione dovesse mantenere le quote. Il problema è che non possiamo perderci in queste polemiche e rischiare di perdere l’attività degli scali aeroportuali calabresi». Ora bisogna capire che tipo di strategia bisogna seguire: «La Regione al più presto deve rientrare in possesso di quelle quote che le consentono di avere la maggioranza. In questo momento è fondamentale avere una interlocuzione con il socio privato che ha a cuore la situazione, la Calabria, e sono certo che abbia versato la propria quota per garantire l’operatività e la sopravvivenza della Sacal e sono certo che non avrà problemi a rivendere le quote alla Regione».

La fusione

«La prima cosa da fare già da oggi – sottolineato poi Mancuso – è pensare ad una cosa importante per la città e la Regione ovvero il rilancio con urgenza, e con le opportune variazioni, della fusione tra Policlinico universitario e Azienda Ospedaliera Mater Domini a suo tempo bocciato perché consentirebbe alla città di avere un polo sanitario di eccellenza e garantirebbe anche una grande opportunità per gli studenti».

Le Regionali e il nodo Spirlì

«Per la politica, invece, siamo al dopo Abramo – spiega Mancuso – ma la finestra è forse troppo pericolosa. Salvini mi ha chiesto se abbiamo un sindaco riferibile alla Lega. In testa io ce l’ho se non esce un nome comune e condiviso».
Infine la “bocciatura” Spirlì sulla quale Mancuso è più cauto: «Non so perché non sia stato messo nella giunta, probabilmente è frutto di una trattativa fatta da Salvini con Occhiuto ma credo che per Spirlì il leader abbia idea di qualche incarico a livello nazionale come ha già dichiarato». E sull’arretramento della Lega alle ultime regionali Filippo Mancuso ha le idee chiare: «La Lega non ha capitalizzato l’esperienza Spirlì? La verità sta in mezzo. Se si guardano i risultati elettorali si capisce quanto si sia ristretto il voto di opinione. Mentre 18 mesi fa la Lega era un’espressione di voto verso il simbolo, questa volta hanno prevalso i candidati. In ogni caso la Lega, come voto di opinione, è sempre superiore rispetto agli altri partiti». (redazione@corrierecal.it)

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