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il colloquio

Mascaro: «Sulla Sacal cortocircuito istituzionale». E poi “punta” la Provincia: «Lamezia può guidarla»

Il sindaco: «Fiducioso sul ritorno del controllo pubblico della società». E chiede di eliminare la norma sugli scioglimenti – VIDEO

Pubblicato il: 18/11/2021 – 13:20
Mascaro: «Sulla Sacal cortocircuito istituzionale». E poi “punta” la Provincia: «Lamezia può guidarla»

CATANZARO Sulla vicenda Sacal «sarei molto perplesso sugli strani accordi», piuttosto c’è stato «un cortocircuito istituzionale» ma «credo che si possa ricomporre il tutto» e ripristinare la maggioranza azionaria della parte pubblica. Così il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, intercettato dai giornalisti nella prefettura di Catanzaro, a margine di un vertice sul tema delle intimidazioni ai sindaci. Mascaro, inoltre, ribadisce la sua posizione sul tema dello scioglimento dei consigli comunali e si sofferma anche sulle prossime elezioni provinciali, avanzando di fatto la candidatura dell’area lametina: «Non c’è a mio avviso una volontà divina o una norma di legge che dice che il presidente della Provincia debba essere della città capoluogo, il presidente della Provincia può essere dell’area lametina o soveratese, posso essere io ma ci sono altri 80 sindaci e tutti possiamo ambire legittimamente alla guida della Provincia», dice il primo cittadino di Lamezia Terme.

«Assolutamente fiducioso sulla vicenda Sacal»

Il tema del giorno è il futuro della Sacal e il terremoto scatenato dalla sostanziale privatizzazione della società aeroportuale. «Negli ultimi cinque-sei anni – ricostruisce Mascaro – vi sono state due ricapitalizzazioni, una nel 2016, ero sindaco di Lamezia Terme e il Comune di Lamezia Terme partecipò con quote importanti, oltre un milione, un grande sacrificio. La maggioranza rimase in mano pubblica anche grazie ai sacrifici del Comune di Lamezia Terme e della Regione. Poi c’è stata un’altra ricapitalizzazione nell’epoca in cui il Comune di Lamezia era commissariato e a mio avviso si è verificato una sorta di cortocircuito nell’ambito delle intenzioni della Sacal, perché sicuramente era idea di tutti di poter mantenere la maggioranza pubblica. Poi probabilmente motivi legati all’indizione delle elezioni hanno portato la Regione Calabria a non poter ricapitalizzare per come aveva rassicurato che volesse fare, e attualmente abbiamo una maggioranza in mano ai privati. Da quello che sembra essere la situazione in evoluzione, vi è la piena disponibilità da parte del socio privato di far sì che il pubblico possa riavere la maggioranza e credo che si possa ricomporre il tutto. Oggi abbiamo bisogno di lavorare, di lavorare in serenità: l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme è la porta della Calabria verso il mondo e la porta del mondo verso la Calabria, e dobbiamo operare in modo importante per riportare avanti progetti di sviluppo. Io sono assolutamente fiducioso: oggi la presenza del Comune di Lamezia Terme, con la sua parte politica, potrà essere un elemento di fondamentale coesione affinché non si verifichino più disguidi e si possa andare avanti con maggiore unità di intenti e armonia. Probabilmente – ribadisce il sindaco di Lamezia Terme – un cortocircuito istituzionale c’è stato, probabilmente quando si è andati nel luglio scorso a ricapitalizzare non si è tenuto conto di alcune scadenze elettorali e di alcune difficoltà anche normative che potevano verificarsi, quindi un cortocircuito c’è stato, lo dicono i fatti».
Ancora Mascaro sulla Sacal: «Sugli strani accordi (denunciati dal governatore Roberto Occhiuto, ndr), devo dire la verità, sarei molto perplesso. Parlo dall’esterno: poiché purtroppo per normative illiberali che ancora esistono sono stato a casa per 10 mesi semplicemente perché il 2,8% del corpo elettorale doveva riandare a votare a Lamezia, non posso con certezza dire cosa è accaduto in quei dieci mesi, ma dall’esterno, essendo comunque il sindaco ombra, il punto di riferimento per 71mila cittadini ho seguito tutto. Secondo me non ci sono stati strani accordi, invece secondo me non si è con lungimiranza visto che determinate intese potevano non realizzarsi per problemi tecnici».

«Eliminare l’attuale normativa sugli scioglimenti»

Mascaro si afferma poi sul tema, per lui molto sensibile, dello scioglimento dei consigli comunali, ribadendo le sue posizioni. «Secondo voi è corretto che quando non si tiene conto della regolarità del 97,2% del corpo elettorale ma si contesta solo eventuale irregolarità sul 2,8% un sindaco straeletto debba restare per 10 mesi a casa e avere un commissariamento calato dall’alto sul territorio? A me – rileva il sindaco di Lamezia Terme – sembra che questo sia illiberale, antidemocratico e sia necessaria un’immediata rivisitazione del Dpr 570 del 1960. Se sono passati 61 anni alcune norme evidentemente cominciano a non essere più rispondenti alla realtà. La mia posizione è chiara come è chiara anche la mia posizione sulla necessità di superare normative nate in epoche emergenziali, come quella sullo scioglimento dei consigli comunali: secondo me il vero antidoto alla criminalità far sì che, qualora un sindaco dovesse essere realmente coinvolto in problematiche di mafia, entro 60 giorni bisogna tornare al voto così da ridare subito voce al popolo. Invece mettere la polvere sotto il tappeto, mettere un anestetico alla democrazia con un commissariamento, a mio parere non risolve il problema. La mia posizione è abolire tout court una legge nata in epoca emergenziale, affinché non si verifichino più situazioni aberranti come quelle accadute a Lamezia Terme, quando un sindaco chiede di essere per tre volte ascoltato dalla commissione d’accesso non viene ascoltato e viene mandato a casa. Ma questa è democrazia? Io continuerò a urlare, la bocca a me non la chiude nessuno perché sono un uomo libero. E poi, in due anni di commissariamento per lo scioglimento e 10 mesi di commissariamento per il 2,8% che andava rinnovato non è stata revocata neanche una determina. E allora qualcuno mi spieghi quali condizionamenti ha subito quell’amministrazione. È chiaro – sostiene il sindaco lametino – che questo determina la disaffezione degli cittadini che non vanno più a votare perché pensano che il loro voto diventa carta straccia perché poi Mascaro è uno che parla chiaro, quindi è antipatico e lo mandano a casa. Allora sediamoci tutti attorno a un tavolo per rimuovere alcune cose che sono potenziali fonti di abuso».

«L’area lametina può ambiare a guidare la Provincia»

Un altro tema di particolare importanza all’orizzonte è quello delle elezioni provinciali (il 18 dicembre si vota per rinnovare il Consiglio, per la presidenza se ne parla nel 2022). Per Lamezia la possibilità di far sentire la sua voce dopo anni di assenza. «Tra le tante conseguenze che ha pagato il territorio da me rappresentato – afferma Mascaro – c’è anche il fatto che Lamezia Terme non ha un consigliere provinciale da tre anni, per questo dico che bisogna riflettere su quanto a volte determinate situazioni possano massacrare il principio di rappresentatività democratica del territorio, non le persone fisiche, perché io ho le spalle larghe e non me le piega nessuno». E ancora: «Più che Paolo Mascaro come persona fisica, io credo che l’area territoriale lametina sia un’area che possa legittimante ambire ad avere la guida della Provincia in base a un principio di rispetto dei territori. Non c’è a mio avviso – dice il sindaco di Lamezia Terme – una volontà divina o una norme di legge che dice che il presidente della Provincia debba essere della città capoluogo, il presidente della Provincia può essere dell’area lametina o soveratese, posso essere io ma ci sono altri 80 sindaci e tutti possiamo ambire legittimamente alla guida della Provincia. L’importante comunque – conclude Mascaro – è che la Provincia operi e continui a operare nell’interesse dei cittadini». (c. a.)

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