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Imponimento, agli atti gli interrogatori dei pentiti Vescio e Costantino

Altra udienza interlocutoria in aula bunker per il processo contro la cosca Anello. Il 10 dicembre saranno sentiti Angotti e Loielo

Pubblicato il: 19/11/2021 – 14:52
di Giorgio Curcio
Imponimento, agli atti gli interrogatori dei pentiti Vescio e Costantino

LAMEZIA TERME Nuova udienza del processo “Imponimento” in aula bunker a Lamezia Terme, procedimento nato dall’inchiesta della Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, e che riguarda in particolare i presunti affari illeciti della cosca Anello-Fruci attiva nel territorio di Filadelfia, ma con ramificazioni dal Vibonese fino a tutta la Piana di Lamezia Terme. Questa mattina era attesa l’escussione dei collaboratori di giustizia Francesco Costantino e Matteo Vescio ma, come era già accaduto nel corso dell’ultima udienza, l’accusa (rappresentata dal pm Antonio De Bernardo e Chiara Bonfadini) ha provveduto a depositare i verbali degli interrogatori che poi saranno acquisiti, come concordato con le difese.

L’elenco di altri dieci collaboratori di giustizia

Nel corso dell’udienza di oggi, inoltre, l’accusa ha individuato l’elenco di dieci collaboratori di giustizia che saranno ascoltati. Si tratta di: Saverio Cappello; Pietro Danieli; Luca Piraina; Bruno Procopio; Cristian Talluto; Enzo Taverniti; Domenico Todaro; Vincenzo Todaro; Angelo Torcasio e Oliverio Francesco mentre sia il pm che la difesa hanno deciso di rinunciare alle dichiarazioni di Massimo Di Stefano.

bunker lamezia

Angotti e Loielo

Già fissata per il 10 dicembre la prossima udienza nel corso della quale saranno ascoltati Giovanni Angotti e Walter Loielo mentre saranno acquisiti i verbali di Giuseppe e Pasquale Catroppa. Le parti dovranno poi interloquire sui verbali allegati dal pm, si daranno i nominativi dei periti per le intercettazioni, ai quali verrà poi conferito l’incarico il 17 dicembre, data della successiva udienza già fissata.

Le richieste di Stillitani

L’avvocato Vincenzo Comi, difensore dell’ex assessore Francescantonio Stillitani, presente in aula insieme al fratello Emanuele, ha infine riproposto istanza per ottenere la restituzione di un iPad e di un iPhone, sequestrati al momento dell’esecuzione della misura cautelare. Alla base della richiesta c’è – ha spiegato il legale – la necessità di accedere ad una serie di elementi contenuti all’interno dei dispositivi e che riguardano anche l’attività professionale dell’avvocato Francescantonio Stillitani, «email e altri documenti – ha spiegato Comi in aula – necessari anche per la confutazione delle accuse, anche senza rientrarne in possesso fisicamente». (redazione@corrierecal.it)

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