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le misure cautelari

Reggio, rapine a mano armata nei bar: arrestati due giovani di Arghillà

I furti sono stati commessi il mese scorso a Gallico e in via Amendola da un 23enne e un 19enne entrambi con precedenti di polizia

Pubblicato il: 19/11/2021 – 11:50
Reggio, rapine a mano armata nei bar: arrestati due giovani di Arghillà

REGGIO CALABRIA Al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria ha dato esecuzione all’ordinanza con la quale il gip del Tribunale di Reggio Calabria, Giovanna Sergi ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti di un 23enne H.F. e di un 19enne T.A., entrambi reggini, ritenuti, allo stato, autori di 2 rapine commesse agli inizi del mese di ottobre ai danni degli esercenti di due bar reggini. In particolare, i soggetti tratti in arresto sono indiziati di aver commesso la rapina del 3 ottobre ai danni di un dipendente di un bar del quartiere Gallico a cui, dopo aver puntato una pistola alla testa, sottraevano un borsello contenente circa 100 euro. H.F. è inoltre indiziato di aver commesso, unitamente a complici rimasti ignoti, la rapina, commessa il 6 ottobre, ai danni di un bar di via Amendola, dove, sempre sotto la minaccia di una pistola, veniva portato via il registratore di cassa. I due soggetti, residenti nel quartire Arghillà, seppur di giovane età annoverano già diversi precedenti di polizia, anche per reati della stessa natura. H.F., infatti, avrebbe commesso le rapine eludendo gli arresti domiciliari a cui era sottoposto proprio per una precedente rapina, per la quale è in corso il relativo processo, e pertanto risulta indagato anche per il reato di evasione. Decisive per il buon esito delle indagini, – dirette dal Procuratore Aggiunto Gaetano Calogero Paci e dal Sostituto Procuratore Marco Antonio De Pasquale – l’acquisizione e l’analisi delle immagini di diverse telecamere cittadine e di impianti privati, che hanno immortalato gli autori già noti agli investigatori per i loro trascorsi giudiziari, nella fasi antecedenti e successive alle rapine, commesse travisandosi con dei caschi integrali. H.F. e T.A. sono stati associati presso il carcere di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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