CATANZARO «La ‘ndrangheta non fa affari in Calabria, perché è una regione povera. Investe ovunque in Europa, ma solo nelle regioni ricche». Come la Costa Azzurra, dove «vende cocaina e, con i soldi, investe nella ristorazione». La rivista Charlie Hebdo abbandona i toni satirici nell’intervista a Nicola Gratteri, corredata da una vignetta che ritrae il procuratore di Catanzaro immerso nei documenti nel suo ufficio.
Gratteri ricorda i decenni sotto protezione e le minacce ricevute: «Più le indagini vanno avanti, più aumentano i pericoli. Ci sono già stati diversi tentativi di attentati contro di me, tutti sventati in tempo. L’ultimo risale a meno di un mese fa». L’intervista evidenzia poi i mutamenti all’interno dei clan. «Oggi la ‘ndrangheta – dice il magistrato – è più aperta alle donne. Ne troviamo sempre di più: sono nel traffico di droga, oppure nel racket dei commercianti. Ci sono una decina di donne accusate in questo processo (parla di Rinascita Scott, ndr). Al contrario, vediamo anche donne che lasciano i loro mariti mafiosi, cosa impensabile fino a pochi anni fa». La rivista francese si chiede perché in Rinascita siano coinvolti così tanti colletti bianchi: «Se la ‘ndrangheta esiste è anche perché i centri di potere usano la violenza, le minacce e la paura. Per questo servono i mafiosi, presenti sul territorio 365 giorni l’anno», risponde Gratteri.
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