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Corigliano Rossano e Melissa ricordano l’artista Pancrazio Promenzio

Il pensiero del sindaco Falbo: «Una sua opera fece conoscere ancora di più la triste pagina che interessò la nostra terra con i Martiri di Melissa»

Pubblicato il: 20/11/2021 – 13:00
di Luca Latella
Corigliano Rossano e Melissa ricordano l’artista Pancrazio Promenzio

CORIGLIANO ROSSANO «Con la morte di Pancrazio Promenzio va via un altro pezzo di storia artistica e culturale della nostra Calabria». È quanto dichiara il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo ricordando la figura di Promenzio, padre del già candidato a sindaco di Corigliano Rossano e stimato ortopedico di fama internazionale.
«Ho appreso da qualche ora che il prof. Promezio ci ha lasciati, docente di storia dell’arte nella sua città Corigliano Rossano, pittore, socialista. Un uomo che ha fatto della sua passione per l’arte un’occasione per ricordare anche momenti difficili della nostra terra. Melissa lo ricorda e lo ringrazia. Nel 1980, grazie a lui – dice ancora il sindaco – un suo dipinto “Melissa” fu inserito nell’annuario italiano degli artisti e fu esposto nelle mostre più importanti del nostro Paese. Occasione che fece conoscere ancora di più la triste pagina che interessò la nostra terra con i Martiri di Melissa. Occasione unica per rinnovare discussioni e confronti tra gli artisti e non solo, compreso il compianto Ernesto Treccani, su uno degli eventi più tragici del dopo guerra italiano. Un grazie al maestro e prof. Promezio e un abbraccio alla sua famiglia», conclude Falbo.

La figura

Pancrazio Promenzio era del 1940. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato amico e allievo dei maggiori artisti italiani del Novecento. A 20 anni ha iniziato la sua carriera da docente di Arte e Storia dell’arte nei licei di Corigliano e poi anche alle scuole medie. Negli anni ’80 è stato quotato nell’Annuario Italiano degli Artisti-Panorama d’arte ed ha molte mostre individuali e collettive in tutta Italia.
Lo si ricorda anche come presidente del Gruppo Artisti Rossanesi e come segretario del Partito Socialista negli anni ’70, «epoca di occupazioni delle terre, di lotte per il Porto, a difesa del bracciantato, dei pescatori, vicino sempre alle posizioni politiche di uno dei sindaci coriglianesi più illuminati e figlio del popolo, quel Gabriele Meligeni sempre vicino ai bisogni degli umili», racconta chi lo conosceva bene come il giornalista Giacinto De Pasquale.
«Pancrazio Promenzio era figlio del popolo, lo ascoltava e ne condivideva istanze, problemi, idee e sacrifici. Fondò e diresse a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 il Circolo Culturale “Pietro Mancini”. Negli anni ’80 fu il segretario dell’Unione Sportiva Corigliano-Schiavonea. Pancrazio Promenzio è stato tanto altro. I miei ricordi su di lui affondano proprio quando insieme all’amico Raffaele “Lulù” Corrado andavamo a casa del professore a Schiavonea, perché dovevamo incontrarci con suo figlio: l’attuale consigliere comunale Gino. Ed era proprio in quei fugaci momenti – conclude De Pasquale – che il suo ricordo è rimasto scolpito. Dagli altri ascoltavo l’eco del suo dinamismo, del suo attivismo, del suo estro tipico dell’artista. Era sempre abbastanza lucido e pungente nelle sue disquisizioni che potevano riguardare l’arte, la scuola, la politica e il calcio». (l.latella@corrierecal.it)

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