SIDERNO «Chi attacca il Comune attacca tutti noi». Si è svolta nella mattinata di questo 20 novembre la manifestazione di solidarietà alla nuova amministrazione guidata dal sindaco Mariateresa Fragomeni, nella cittadina della Locride, dal titolo Siderno è viva, evviva Siderno!.
Decine di persone tra cui rappresentanti delle Istituzioni locali, come ad esempio il sindaco di Palizzi con tanto di fascia tricolore, e diverse classi di istituti scolastici hanno risposto positivamente all’appello lanciato giorni addietro dal movimento “In piedi per Siderno” che attraverso il suo portavoce, Michele Macrì, dal palco di approdo della manifestazione rimarca: «Siderno non è criminalità. Siderno siamo noi».
L’iniziativa nasce come risposta ai danneggiamenti e alle presunte intimidazioni subite dal Comune. L’incendio delle tre auto poste nel deposito comunale è infatti solo l’ultimo degli avvenimenti da annoverarsi nell’ambito di una vera e propria escalation criminale nella città tornata ad avere una guida dopo circa tre anni di commissariamento per mafia. «I proiettili, le auto in fiamme, sono lettere di una grammatica e di un alfabeto che questa comunità non vuole imparare» era scritto in una nota. «Qualcuno ha pensato di disegnare Siderno di nero, ma stavolta ha sbagliato matita e colori. Noi, però, siamo di più e siamo dalla parte giusta».
Affermazioni corroborate dal colpo d’occhio dato dalla presenza dei cartelloni realizzati dalle scolaresche: «Se il futuro sidernese è di noi giovani, noi non ci arrenderemo!» Si legge su alcuni.
L’invito «a difesa della democrazia» era rivolto anche oltre i confini cittadini. Le persone intervenute si sono riunite in piazza Portosalvo per dare vita ad un corteo, partito intorno alle 11, conclusosi in piazza Vittorio Veneto. Sul palco si susseguono gli interventi che partono da quelli dei rappresentanti dei tanti studenti in piazza. Per il commissario prefettizio Maria Caracciolo, in rappresentanza del prefetto, «oggi Siderno si manifesta per quello che è». Per Deborah Cartisano, figlia di Lollò Cartisano ucciso per mano della ‘ndrangheta, è importante la partecipazione delle scuole perché i ragazzi devono dimostrarsi sensibili a questi temi: «Mi dispiace – dice la portavoce di Libera – che oggi non siamo tantissimi. C’è ancora tanta gente che sta alla finestra. Dobbiamo contrastare la mentalità mafiosa diffusa, non possiamo più pensare che riguarda qualcun altro: ogni intimidazione riguarda tutti noi».
Chiude la manifestazione l’intervento di Mariateresa Fragomeni: «Grazie perché questa manifestazione significa due cose: Siderno è viva e difende la sua democrazia. Questi atti vili toccano tutti i cittadini, anche le singole scuole dove, con quelle macchine, avremmo dovuto inviare gli impiegati del Comune a operare».
Secondo il primo cittadino «tutto passa dalla scuola». «Il fatto che abbiamo avuto questa vicinanza da parte di tutte le Istituzioni che indica come Siderno non sia isolata. Il fatto negativo ci ha fatto capire che non siamo da soli. Avere le macchine sostituite dalla Regione è un segnale. Il prefetto che sollecita per gli impianti di videosorveglianza nella città è un fatto concreto. Allora prendiamo il lato positivo della vicinanza e della solidarietà. Uniti possiamo andare lontano».
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