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Il ricordo

«Senza Costantino la Calabria ha perso un maestro di solidarietà»

Magari ce ne fossero stati tanti come lui! La sinistra non sarebbe finita al punto dove è arrivata oggi. Costantino Fittante era un fine interlocutore, un saggio pensatore di politica, un maestro …

Pubblicato il: 21/11/2021 – 9:43
di Ettore Jorio*
«Senza Costantino la Calabria ha perso un maestro di solidarietà»

Magari ce ne fossero stati tanti come lui! La sinistra non sarebbe finita al punto dove è arrivata oggi. Costantino Fittante era un fine interlocutore, un saggio pensatore di politica, un maestro di solidarietà, un operaio capace di trasformare l’idea in interventi concreti. Non dimenticherò mai gli interminabili colloqui che facemmo insieme, io il più giovane, con Giovanni Dieni, un altro che, con la sua scomparsa, ha reso vedova inconsolabile la sinistra calabrese.
Negli ultimi anni, nella sua qualità di coordinatore (mi pare) degli ex consiglieri regionali, mi chiamava quasi settimanalmente per confrontarsi nelle materie della quali mi aveva eletto (bontà sua) suo interlocutore preferito: la sanità, il federalismo fiscale e, in modo per lui più sofferto, il regionalismo differenziato. Su quest’ultimo, di recente, aveva cominciato a darmi ragione, sul praticarlo per segmenti di materie bersaglio e non già, così come rivendicato, da Veneto e Lombardia, ma anche dall’Emilia-Romagna all’ingrosso. Per le prime due nella totalità delle 23 materie. Su questo, con il mio caro compagno di un tempo guadagnavamo anche qualche rumorosa risata, atteso che la Lombardia aveva chiesto anche di assumere il potere legislativo esclusivo sui porti non avendo neppure un pezzetto della sua terra bagnato dal mare.
Mi mancheranno le sue telefonate, quel respiro pieno di voglia di vivere, del quale ho constato in anni, con dolore camuffato da sorrisi, la perdita di vigore e frequenza. Era forte nel programmare, nonostante, iniziative pubbliche, non realizzate (dicevamo) causa Covid.
Ma faceva lo stesso, diceva sempre cose saggie, intelligenti e soprattutto di sinistra, dalla quali imparare e ricordare cosa fosse stato il Pci, al quale Costantino diede tutto, ma proprio tutto, facendo finta di rimanere impassibile (per interesse del partito) di fronte alle nefandezze che lo stavano occupando dopo la morte di Berlinguer. Le stesse che hanno raso a zero gli ideali di chi con quell’ideale è nato, è vissuto, è morto e morirà. Ciao Costantino, alla prossima telefonata.
*docente Unical

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