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«Frijia si difenderà nel processo. Solo l’ex moglie potrebbe dire la verità ma non c’è più»

Parla l’avvocato dell’uomo che sarà processato per presunti maltrattamenti alla donna morta nell’alluvione del 2018

Pubblicato il: 23/11/2021 – 17:40
«Frijia si difenderà nel processo. Solo l’ex moglie potrebbe dire la verità ma non c’è più»

LAMEZIA TERME «Penso che si è innocenti fino ad esaurimento dei tre gradi di giudizio ed è, a dir poco aberrante, quanto è stato pubblicato su tutti i quotidiani della Calabria»; è il commento di Antonio Perri, avvocato del Foro di Lamezia Terme e difensore di fiducia di Angelo Frijia, imputato per presunti maltrattamenti ai danni di Stefania Signore, donna morta assieme ai due figli nell’alluvione di San Pietro Lametino dell’ottobre 2018. Per il legale, i «fatti e le circostanze devono essere giudicate, solo ed esclusivamente, nelle sedi opportune». Riepiloghiamo: nei giorni scorsi è emersa la notizia del procedimento a carico di Frija, rinviato a giudizio. Anche il Corriere della Calabria ha pubblicato fedelmente, come si usa in questi casi, le accuse mosse dalla Procura di Lamezia, dunque non dai quotidiani.
«Il processo mediatico – continua Perri – che è stato incalzato nei confronti del mio assistito, con accuse ancora infondate tali da aver generato insulti e minacce, anche molto pesanti, tramite i social media, mi fa rabbrividire, ma soprattutto mi fa riflettere sul fatto che si venga giudicati senza nessuna consapevolezza della verità assoluta, che nessuno potrà mai avere sull’accaduto, perché l’unica persona che poteva testimoniare la certezza dei presunti maltrattamenti, oggi non c’è più, perché perse la vita insieme a due piccoli “angeli”».
«Ed allora – prosegue la nota –, si è parlato di maltrattamenti, ingiurie e pestaggi, soprattutto è stato sottolineato che tutto ciò fosse avvenuto alla presenza dei figli minori (dettaglio contenuto sempre nella richiesta di rinvio a giudizio, ndr), così da screditare ancora di più il ruolo genitoriale del signor Frijia, senza, però, considerare che, per l’appunto, non si è ancora celebrato il primo grado di giudizio. Nessuno può prendersi la libertà di giudicare, senza fondate prove, ciò che accade nell’ambito familiare degli altri; nessuno può prendersi il lusso di infangare il nome delle persone solo sulla base di congetture, supposizioni, illazioni, per un pregiudizio o per quello che viene riportato, tanto più se di mezzo ci sono tre persone, di cui due bimbi innocenti, che hanno perso la vita in maniera tragica e sconcertante».
«Angelo Frijia affronterà il processo, nella sede opportuna, a testa alta e racconterà ogni dettaglio delle vicende per cui è accusato. Solo dopo, con più consapevolezza, noi tutti potremo giudicare i fatti e le persone coinvolte in questa ulteriore tragica vicenda», chiosa l’avvocato.

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