CORIGLIANO ROSSANO Troppe competizioni per restare fuori da tutti i giochi. A patto che si abbiano le spalle forti. Ed il movimentista apartitico Flavio Stasi lo sa bene. Alle porte le elezioni provinciali potrebbero essere un obiettivo concreto e poi, per tempo, si potrà anche pensare alle Politiche e forse trovare la via giusta per una candidatura.
Il sindaco di Corigliano Rossano oltre a dover recuperare terreno agli occhi della città e con una nuova giunta – che non sembra aver impresso l’accelerata necessaria all’azione di governo – sta seriamente pensando di candidarsi a presidente della Provincia di Cosenza. Partito in forte ritardo, alle scorse elezioni ci aveva provato senza però riuscire a scalfire meccanismi consolidati e sovvertire le gerarchie imposte dalle segreterie politiche.
Da primo cittadino della città più popolosa della provincia e da presidente della conferenza di sindaci è lecito che ci provi, giacché il neo sindaco di Cosenza non sembrerebbe, al momento, essere interessato. Stasi sa bene anche che per vincere questo genere di elezioni di secondo livello – le urne si apriranno solo per sindaci e consiglieri comunali ed i cittadini non vi parteciperanno – per via del voto ponderato dovrà tessere in modo fitto tutta una serie di relazioni, non solo con i suoi vicini di casa della Sibaritide ma dovrà dialogare anche con gli amministratori dei comuni tirrenici e dell’hinterland cosentino (chissà che la frequentazione dell’Anci non serva anche a questo). E sa pure – da movimentista – che senza un “vessillo” da sventolare la partita si fa complicata. Ma non sarà facile perché c’è da recuperare la faccia pure in politica “estera”.
Ecco perché nei giorni scorsi ha chiesto al sub commissario provinciale del Partito democratico, Aldo Zagarese – peraltro suo oppositore in Consiglio comunale – di intercedere per un incontro con Francesco Boccia. L’appuntamento con il responsabile autonomie territoriali ed enti locali della Segreteria nazionale del Pd, si è poi consumato a Roma, nella sede di Largo del Nazzareno. Presumibile che il sindaco di Corigliano Rossano abbia iniziato a mettere le mani avanti, chiedendo man forte e l’intercessione dem per la candidatura a presidente della Provincia, anche se potrebbe incontrare le resistenze sul territorio dei consiglieri regionali (Stasi aveva provato l’anno scorso a scalzare Iacucci e con Bevacqua l’idillio pare in crisi). Con Boccia, peraltro, sempre attraverso la mediazione di Aldo Zagarese, aveva intrattenuto interlocuzioni telefoniche durante la fase della compilazione delle liste per le regionali.
Benché Zagarese abbia comunque organizzato l’incontro per consentire a Stasi di iniziare una interlocuzione col Pd proprio in vista delle Provinciali, non è detto che fili tutto liscio, anzi. C’è comunque bisogno che tutto l’arco di centrosinistra faccia quadra attorno al buon Flavio. Forse proprio per questo, qualche mese fa in consiglio comunale, il primo cittadino ha voluto mandare un messaggio chiaro, ricordando di essere «di centrosinistra», come se non bastasse la sua storia di movimentista di estrema sinistra, seppure in forma apartitica. Con il rimescolamento della giunta ha pure smacchiato la sua amministrazione dalle venature di centrodestra (nonostante continui a tenervi un ombra con la presenza dell’assessore al Turismo, Costantino Argentino). Quella sua dichiarazione in assise, dunque, potrebbe suonare come un “patti chiari, compagni, sono dei vostri anche se in giunta c’era Forza Italia”.
In sostanza, senza la “benedizione” dei partiti, difficilmente l’ex enfant prodige della politica nostrana potrà sperare in una candidatura a presidente della Provincia o/e alle Politiche. Stasi ha varcato metà del suo mandato, è consapevole che ad oggi la riconferma è sfida assolutamente improba e per questo potrebbe essere tentato dal ricercare un “paracadute”. Cosa vuole fare “da grande” il sindaco di Corigliano Rossano dovrà deciderlo in questi mesi. Ed ecco perché non è affatto da escludere che oltre al Pd si possano aprire vie nuove. Come quelle che conducono ad Articolo Uno e Sinistra Italiana, via Roberto Speranza o a qualche colloquio con i cinque stelle. Insomma, per sedere attorno al tavolo nella stanza dei bottoni, Stasi avrebbe bisogno di spalle coperte.
(Ammesso) che vi sia la benedizione del Pd lo si saprà presto. Di fatto, però, Stasi dovrà rispondere a quella domanda sul suo futuro e su cosa vorrà fare da grande. Non adesso, non subito, sebbene una sua virata verso il Pd (presente in giunta) sembri essere realpolitik. E poi è l’unico partito che può garantirgli quelle spalle forti. La tessera potrebbe, però, essere difficilissima da conquistare, perché se una parte del partito sarebbe pronto a lastricare il suo passaggio, dall’altra troverebbe schierate contro le truppe cammellate.
L’elezione al Consiglio regionale di Franco Iacucci – incompatibile con la presidenza dell’ente intermedio – ha quindi accelerato i tempi. Al momento il rinnovo dell’assise provinciale previsto a dicembre e le votazioni per eleggere il nuovo presidente, in programma a febbraio, sfasano l’agenda politica. Per questo motivo si starebbe aprendo un ragionamento per far coincidere le due cose e collegare le due urne in una unica giornata.
La riforma “a metà” delle Province italiane non ha fatto altro che strozzare e ingarbugliare ancora di più apparato burocratico, funzioni, deleghe e risorse. Ma questa è un’altra storia. (l.latella@corrierecal.it)
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