COSENZA Dopo un controllo medico va al Cup a prenotare gli esami prescritti dal suo cardiologo e “ottiene” due prenotazioni per la primavera del 2022. Una vicenda per nulla singolare quella di Aldo Federico che denuncia questa «vergogna» scrivendo una lettera al presidente della Regione Roberto Occhiuto. Il paziente che non riesce ad accedere a dei servizi base, in questo caso si chiama Aldo, ma con la sua esperienza rappresenta tutti i calabresi che da tempo hanno perso il diritto di accedere a delle diagnosi o a delle cure in tempi che assicurerebbero la tutela della loro salute. Aldo scrive ad Occhiuto: «lo non mi rassegno e quando posso alzo la voce per denunciare queste storture» e infine invita tutti quelli che versano nella stessa situazione a denunciare e a farsi sentire dai responsabili.
«Egregio Presidente Occhiuto, di seguito Le racconto la mia esperienza nell’ambito della sanità pubblica calabrese. In data 24 agosto 2021 faccio una prenotazione per una visita cardiologica, con relativo Ecg, che viene programmata per il 4 novembre 2021 e poi aggiornata al 19 novembre 2021. II cardiologo che mi ha visitato ha ritenuto opportuno prescrivere degli esami da fare ed in particolare:
-Ecocolordopplergrafia cardiaca; -Test cardiovascolare da sforzo con cicloErgom; Prescrive inoltre una visita oculistica del fondo oculare e una serie di esami di laboratorio. Mi reco, quindi, al Cup per prenotare gli esami richiesti dallo specialista con il seguente esito: –la prima data utile per l’ecodoppler è il 2 maggio 2022 ad Acri, peraltro presso lo stesso specialista che lo ha prescritto; –la prima data utile per il test cardiovascolare da sforzo è il 24 maggio 2022 a Trebisacce.
Le chiedo, ora, nella sua qualità di Presidente della Giunta Regionale Calabrese nonché Commissario per la sanità calabrese, se Le sembra che quanto riferito Le paia una cosa logica o non invece una vergogna.
Certamente la colpa non è sua, essendosi insediato pochi giorni fa, ma la mia vuole essere una denuncia forte, perché a queste situazioni si ponga immediatamente rimedio. La salute dei cittadini calabresi non può essere oggetto di ricatto, per cui o si hanno i soldi per rivolgersi al privato o in caso contrario ci si debba rassegnare a tempi di attesa insostenibili, tanto più in presenza di urgenze. lo non mi rassegno e quando posso alzo la voce per denunciare queste storture, invitando tutti coloro i quali si trovano nelle stesse situazioni a coalizzare le forze e far giungere ai responsabili questo grido di dolore».
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