DIAMANTE Nella mattinata odierna, al Tribunale di Paola si è tenuta l’udienza del processo a carico di G.P. di Diamante, accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della convivente. L’uomo, era stato già sottoposto alla misura cautelare carceraria e successivamente, a seguito delle istanze del suo difensore di fiducia, l’avvocato Francesco Liserre, è stata revocata dallo stesso Tribunale di Paola.
In particolare, l’imputato sarebbe stato protagonista di numerosi episodi di violenza a danno della sua compagna, con la quale abitava in un appartamento a Grisolia. In più di un’occasione, G.P., secondo la ricostruzione fornita dalla vittima e dai Carabinieri di Santa Maria del Cedro, per futili motivi e in stato di ubriachezza, «avrebbe usato violenza nei confronti della convivente, anche con l’uso di un coltello, sottoponendola ad un regime di vita umiliante e vessatorio». La persona offesa, anche per il timore di probabili ritorsioni, ha evitato di denunciare i fatti all’autorità giudiziaria. Secondo la ricostruzione accusatoria, nel dicembre del 2020, in seguito all’ennesimo litigio, G.P. avrebbe picchiato la donna, che intanto aveva allertato un proprio familiare e i carabinieri. L’imputato, avrebbe quindi minacciato con due coltelli, anche il congiunto della vittima e, solo il tempestivo intervento dei militari ha scongiurato la tragedia. La donna venne ricoverata in ospedale.
L’avvocato Liserre, a seguito di Riesame al Tribunale della Libertà di Catanzaro, ha ottenuto nei confronti del suo assistito, prima la sostituzione della misura carceraria con quella degli arresti domiciliari e, successivamente, anche la sostituzione di tale misura con quella meno afflittiva del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa. Tuttavia, l’imputato ha violato sistematicamente il divieto di avvicinamento alla vittima, continuando ad incontrarla e a contattarla telefonicamente. In particolare, il 17 ottobre del 2019, G.P., si è recato sotto l’abitazione della vittima, lanciando pietre e minacciandola di morte anche con messaggi telefonici. Su richiesta del Pm di turno, il Tribunale di Paola, ha disposto nei confronti dell’uomo l’aggravamento della misura in atto, sostituendola con la custodia cautelare in carcere. Misura, successivamente, revocata dallo stesso Tribunale che, accogliendo le argomentazioni difensive dell’avvocato Liserre, ne ha disposto l’immediata liberazione.
x
x