LAMEZIA TERME Agricoltura come asset strategico per la Calabria. L’argomento è stato al centro della puntata del talk de L’altro Corriere Tv, “20.20”, andato in onda ieri sera sul canale 16 e condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro.
Con Gianluca Gallo, assessore al ramo – riconfermato dopo il lavoro svolto nella passata legislatura – si è discusso dei problemi ma anche dei risultati ottenuti dal comparto, pur senza disdegnare la politica, i territori e l’apparato burocratico della Regione.
Stuzzicato dalla domanda sul record di consensi, oltre 22mila preferenze ottenute, Gallo ha chiaramente detto di «camminare con i piedi per terra», perché quel risultato è il frutto di «un momento, contingenze. È stata una fase in cui il mondo agricolo ha avuto fiducia nell’azione di governo che abbiamo condotto. Ho lavorato con grande impegno e credo che i risultati siano stati abbastanza evidenti. Il presidente Occhiuto mi ha sempre detto che avrei fatto parte della sua squadra e che sarei rimasto lì dov’ero perché avevo lavorato bene. Mi ha anche detto che alcune notizie circolate su una mia mancata riconferma all’Agricoltura non trovavano fondamento. Ho sempre pensato che sarei tornato nei settori avuti in delega dal presidente Santelli e ho avuto fiducia nel presidente e nell’amico Occhiuto».
A proposito di territori, da cassanese, sibarita e conoscitore della materia, ha poi riferito che il treno Frecciargento Sibaro-Bolzano proseguirà a viaggiare. «Già nella passata amministrazione, l’assessore Catalfamo e il dirigente del settore mi avevano assicurato che non ci sarebbero stati problemi e mi meraviglia molto che si leggano notizie che preoccupano i più. Sono tranquillo, ci sarà un’altra proroga, con un impegno di 400mila euro. Il servizio – ha spiegato Gianluca Gallo – proseguirà perché importante, di qualità e collega un’area, qual è la Sibaritide, ancora periferica. Anzi dobbiamo tendere a che questo collegamento parta da Crotone, altro territorio isolato e abbandonato. Ho sempre seguito da vicino la vicenda, continuo a seguirla ed il dirigente Tarsia mi ha rassicurato sul fatto che non c’è alcun problema. C’è stato qualcuno che ha voluto preoccuparsi e fare notizia preoccupando. Questo servizio sarà prorogato, a vantaggio delle popolazioni della Sibaritide».
«Sono convinto che ci debba esser sinergia tra le due componenti, quella politica e amministrativa, di direzione, programmazione e controllo – ha risposto l’assessore, stimolato dalle domande in studio sull’apparato burocratico della Regione e sulla nomina dei dirigenti generali – e la gestione, che è in capo ai burocrati, ai dirigenti generali, ai funzionari e ai dipendenti. Il punto di partenza deve essere chiaro: nessuno di noi ricopre quel determinato compito o ruolo per lascito testamentario. Non essendo noi i proprietari, dobbiamo lavorare al servizio di chi ci delega».
«Quando sono arrivato – ha raccontato – non ho cambiato quasi nulla del dipartimento agricoltura, ho lavorato con gli stessi dirigenti, operato e raggiunto risultati mai ottenuti. In 40 anni di regionalismo non era mai accaduto di ricevere i complimenti della Commissione europea dopo l’ultimo monitoraggio. Ciò significa non che i dirigenti del dipartimento dell’agricoltura siano bravi e negli altri settori non lo siano. È necessaria, piuttosto, la giusta integrazione e che la politica sia presente, facendo il suo dovere, anche nei limiti nei quali ci si deve muovere che sono quelli della programmazione, della direzione e del controllo nell’esecuzione delle decisioni amministrative. Bisogna lavorare tanto, colloquiare, ascoltare, dettare i tempi. Abbiamo velocizzato molto la risposta del dipartimento, snellito, sburocratizzato ascoltando quello che ci chiedevano le imprese».
L’apporto dei fondi stanziati per il settore agricolo è stato fondamentale. «Parlo delle cifre sulle quali ragioniamo, il Psr, il Piano di Sviluppo Rurale. Nel settennio 2014-2020 hanno cubato 1 miliardo e 89milioni di euro, ovvero 155 milioni l’anno. A questi dobbiamo aggiungere pagamenti diretti alle aziende, poco più di un centinaio di milioni. In 30 anni sarebbero 6 miliardi di euro. Le cifre sono importanti sotto il profilo del Pil perché l’agricoltura ha fatto passi avanti». È il caso, ha sottolineato Gallo a mo’ di esempio, dell’ortofrutta che «cuba in Calabria quasi un miliardo di fatturato. Risultati ottenuti grazie a migliaia di addetti e di medie e piccole imprese».
L’agricoltura, però, «se assistita non è competitiva. Il nostro sistema olivicolo in questa stagione sta vivendo una grandissima crisi. Dobbiamo immaginare di riformare e organizzare un settore molto parcellizzato. Va attivata la legge sulla sleale concorrenza, creando un prezzo minimo di produzione. Chiederemo l’attivazione di un tavolo nazionale».
«Sul versante vino, invece, si sono organizzati meglio. I tre consorzi hanno presentato un progetto unico. Anche per volontà del presidente occhiuto saremo al Vinitaly, che rappresenta un riconoscimento ai produttori che hanno compiuto grandi sforzi aumentando, di moltissimo, la qualità».
L’assessore all’Agricoltura ha poi dato notizia del progetto I sentieri del vino e dell’olio. «Le migliori cantine e i migliori frantoi saranno punto di riferimento in percorsi attorno ai quali racconteremo la storia migliore di quei territori, tra beni ambientali, archeologici, culturali, storici, religiosi, tutto ciò che la Calabria può offrire».
L’obiettivo, insomma, è costruire «un brand Calabria sulla promozione, che non significa solo partecipare alle fiere, ma raccontare storie diverse».
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