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I NODI DELLA SANITÀ

Tra deroghe e nuovi poteri, Forza Italia riscrive il Decreto Calabria Bis per adeguarlo all’era Occhiuto

Emendamento al decreto Fiscale presentato dai senatori calabresi di Fi Mangialavori, Caligiuri e Siclari: si lavora per creare una “superstruttura” commissariale

Pubblicato il: 25/11/2021 – 14:23
Tra deroghe e nuovi poteri, Forza Italia riscrive il Decreto Calabria Bis per adeguarlo all’era Occhiuto

CATANZARO Una modifica al Decreto Calabria Bis per rendere più forte, più veloce e più incisivo l’esercizio dell’incarico di commissario ad acta della sanità calabrese. Forza Italia lavora per agevolare Roberto Occhiuto attraverso un emendamento al Decreto Fiscale in discussione al Parlamento, emendamento che porta la firma dei senatori forzisti calabresi Giuseppe Mangialavori, Fulvia Caligiuri e Marco Siclari. Il primo particolare che balza agli occhi nell’emendamento è quello di prevedere «il ritorno alla gestione ordinaria della sanità regionale entro il 31 dicembre 2024»: per raggiungere questo risultato comunque l’emendamento richiede alla struttura commissariale di aggiornare piano di rientro e programmi operativi «entro sei mesi dall’assunzione dell’incarico». L’emendamento è motivato dall’esigenza di ottemperare alla sentenza della Corte costituzionale che a giugno ha bocciato parzialmente il commissariato della sanità calabrese ma di fatto riscrive in modo sostanzialmente l’impianto del Decreto Calabria Bis.

La “superstruttura” commissariale

L’emendamento dei senatori calabresi di Forza Italia ipotizza poi una sorta di “super struttura” commissariale, dotata di molte prerogative, spesso azionabili anche in deroga. In primo luogo si prevede che la struttura commissariale «per l’esercizio dei compiti assegnati, si avvale di una struttura di supporto posta alle dirette dipendenze, costituita, su proposta del Commissario ad acta, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e composta da un contingente di personale pari a venti unità, di cui, nel massimo, una unità di livello dirigenziale generale, cinque unità di livello dirigenziale non generale e la restante quota di unità di personale non dirigenziale, dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali. Detto personale – si legge ancora nel testo – è reclutato attraverso ogni utile procedura, anche non tipizzata purché aperta e trasparente, che consenta di acquisire rapidamente, senza la formazione di graduatorie o di valutazioni per merito comparativo, le indicate risorse umane». Ai 20 si aggiungono poi altre figure: «Il menzionato contingente di personale – si ipotizza ancora – è completato da un massimo di cinque esperti o consulenti, nominati sulla base di scelta fiduciaria, anche tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione». Per coprire la spesa si prevede lo stanziamento di 10 milioni all’anno dal 2022 al 2024».

“Ipoteca” sul Dipartimento Tutela della Salute

La struttura commissariale inoltre può fare la voce grossa anche nei confronti del Dipartimento e delle aziende sanitarie. Nell’emendamento infatti si prevede che «vengono individuati gli incarichi dirigenziali, corrispondenti a posizioni vacanti presso il Dipartimento, conferiti attraverso il ricorso al comando, distacco o fuori ruolo, in deroga al relativo ordinamento, al personale di pari livello dirigenziale appartenente alle aziende sanitarie, territoriali, ospedaliere o universitarie, del medesimo servizio sanitario regionale». In caso di evidenti criticità, o nel Dipartimento o negli enti del servizio sanitario regionale, «la Struttura commissariale può avocare la predisposizione dell’atto o lo sviluppo dell’attività o può disporre, anche in deroga alle norme vigenti, l’assegnazione in via temporanea del personale della Struttura di supporto, anche in posizione di sovraordinazione».

Assunzioni in deroga ai fini dell’esigibilità dei Lea

Ancora poteri di deroga rispetto alle assunzioni: l’emendamento di Forza Italia infatti dispone che «al fine di garantire l’esigibilità dei livelli essenziali di assistenza (Lea) nella regione Calabria, anche in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid-19, in deroga ai limiti previsti dalla legislazione vigente con riferimento agli oneri per il personale del Servizio sanitario nazionale, il ministro della salute…, sulla base del fabbisogno rilevato dalle aziende del servizio sanitario regionale, autorizza la Struttura commissariale ad attuare un piano straordinario per l’assunzione di personale medico, sanitario e socio-sanitario, anche per il settore dell’emergenza-urgenza, facendo ricorso anche agli idonei delle graduatorie in vigore e comunque con ogni procedura utile ad assicurare i previsti livelli di assistenza, nei limiti dell’autorizzazione di spesa».

«Conferma o nomina dei commissari Asp entro 120 giorni»

Il capitolo, molto “sensibile” delle nomine dei commissario elle aziende sanitarie e ospedaliere. «La Struttura commissariale del Governo – è scritto nel testo dell’emendamento di Forza Italia – entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa intesa con la Regione, nonché con il rettore nei casi di aziende ospedaliere universitarie, conferma o nomina un Commissario straordinario per ogni ente, o anche per più enti, del servizio sanitario regionale. In mancanza d’intesa con la Regione e con i Rettori competenti entro il termine perentorio di sessanta giorni, la nomina è effettuata entro i successivi dieci giorni con decreto del Ministro della salute, su proposta del Commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei ministri, a cui sono invitati a partecipare il residente della Giunta regionale e i rettori interessati con preavviso di almeno tre giorni».

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