COSENZA Archiviata la due giorni di riunioni della federazione provinciale del Partito Democratico cosentino, nel Salone degli Specchi del palazzo della Provincia Bruzia si è celebrata l’assemblea provinciale dei democrat. Un primo ma decisivo step per arrivare uniti all’importante appuntamento elettorale provinciale. Sì, perché, come ribadisce ai nostri microfoni Maria Locanto, sub commissario della Federazione Provinciale del Pd di Cosenza, «uniti si vince». «Il risultato ottenuto alle elezioni amministrative a Cosenza – dice Locanto – ci incoraggia e ci spinge a lavorare in questa direzione, quella cioè di allargare il campo alle altre forze di centrosinistra con il Pd a far da guida di un gruppo coeso». «Insieme – aggiunge – abbiamo dimostrato di poter vincere le elezioni, non solo a Cosenza ma anche in altre città d’Italia». L’assemblea provinciale del Pd è riservata degli iscritti, ed ha visto la partecipazione di molti rappresentanti dei circoli dem di tutta la provincia cosentina. «Questa capillarità – aggiunge Locanto – ci consente di capire meglio le esigenze dei territori e da proprio dai territori dobbiamo necessariamente ripartire».
Le elezioni della Provincia, dicevamo, saranno un vero banco di prova per testare la solidità della grande coalizione immaginata dal Pd. «Noi ci proviamo, a Cosenza l’esperimento è riuscito, adesso pensiamo alle elezioni provinciali». Il prossimo step sarà inevitabilmente legato al superamento del commissariamento del partito oggi retto da Francesco Boccia, coadiuvato da Maria Locanto e Aldo Zagarese. «Bisogna ritornare ad un percorso democratico, partendo dall’elezione degli organi. C’è la necessità di un partito radicato nel territorio e per fare sintesi è opportuno celebrare il congresso». Il tesseramento si concluderà a fine mese e «speriamo di poter celebrare il congresso a a metà dicembre».
«Se a Cosenza oggi, dunque, la sfida che si impone è quella di dimostrare una efficace capacità di governo, alla Regione è quella di rilanciare una credibile azione di opposizione, finalizzata a creare le condizioni di una alternanza di governo. Al Pd, pertanto, è imposto promuovere, sia nella società che nel Consiglio regionale, una iniziativa di opposizione che sappia coniugare il momento della protesta con quello della proposta, senza subire il condizionamento delle sirene populiste che, oltretutto, per la prima volta, sono presenti anche nell’aula di palazzo Campanella. Anche il perseguimento di una intesa tra le forze riformiste del centrosinistra e il M5stelle dovrà svolgersi sul terreno dei contenuti di governo e non su slogan e parole d’ordine tanto minoritarie quanto populiste», scrivono i dem cosentini. «È evidente – continuano – che un processo di questa portata richiede l’apertura di una fase di riorganizzazione del partito su basi popolari e di massa. L’apertura di questa fase non può essere affidata al proseguimento della esperienza di un partito commissariato, ancor più alla luce degli insuccessi registrati nella lunga stagione commissariale.
Non è più rinviabile la necessità di mettere in campo un PD unito e rinnovato. A questo fine è necessario portare a compimento la fase congressuale, aperta dalla assemblea regionale che su proposta di Stefano Graziano ha indetto lo svolgimento dei congressi regionale, provinciali e di circolo nelle giornate del 16,17 e 18 dicembre 2021. A tal fine, l’assemblea odierna chiede che non sia ancora rinviata la ufficializzazione del regolamento congressuale e che ad horas se ne dia adeguata pubblicazione. Il compito che attiene al nuovo partito calabrese sarà assai impegnativo. La sfida aperta per le forze democratiche e riformiste è quella di contribuire, in maniera determinante, ai processi di crescita e di sviluppo della Calabria, in un contesto determinato dalle politiche di spesa e di programmazione di una Europa che non è più quella della austerità. Un contesto che potrebbe anche configurarsi attraverso lo svolgimento di significativi mutamenti nello scenario politico nazionale, conseguenti da una parte ai limiti di un centrodestra sempre più condizionato dalle politiche sovraniste ed antieuropeiste e dall’altra alle dinamiche che caratterizzeranno la stessa prossima elezione del Presidente della Repubblica, prevista per il 19 gennaio del nuovo anno. L’assemblea provinciale propone, inoltre, che entro la prima decade di dicembre possa essere convocata la riunione degli iscritti dei circoli di ogni comune al fine di promuovere un intenso confronto, aperto alle forze sociali e culturali presenti sul territorio». (redazione@corrierecal.it)
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