COSENZA «Ho letto con molto interesse, nei giorni scorsi, gli appelli lanciati dalle associazioni politiche della città sulla opportunità di iniziare a pensare e, di conseguenza, a costruire un progetto politico amministrativo nuovo, responsabile, innovativo che guidi la città di Rende nei prossimi anni. È oramai divenuto indispensabile dare a Rende una prospettiva, una dignità che, ad oggi, ancora non possiede. E per fare ciò, bisogna inaugurare una nuova stagione della politica che parli il linguaggio della chiarezza e della verità e che porti in dote contenuti valoriali sui quali aggregare una classe dirigente capace di guidare il processo di rilancio della città. L’abbuffata bulimica di finto civismo – come quello dell’attuale maggioranza – che ha imperversato su Rende in questi anni, favorendo soltanto la nascita di mere aggregazioni partitocratiche con una natura decisamente trasversale, non ha fatto altro che accelerare il degrado morale, sociale ed economico (pandemia a parte) della città.
Quando si costruisce un’apparente aggregazione civica – come quella al governo della città – che annovera, al suo interno, forze profondamente diverse tra loro da un punto di vista politico, culturale, valoriale o di semplice visione, prima o poi finisce per implodere. Sbaglieremmo, conseguentemente, se pensassimo di voler concorrere alle prossime elezioni amministrative, replicando il recente passato; sbaglieremmo se pensassimo di aggregare, quanto più possibile, soltanto soggetti portatori di voti, senza avere un collante ideale comune o un progetto politico veramente condiviso».
«Rende deve pensare in grande, deve avere una visione per i prossimi trent’anni; deve avere una prospettiva con il suo polo universitario, con la sua zona industriale, con il suo meraviglioso centro storico, divenendo punto di riferimento imprescindibile per la costruzione di una grande area metropolitana del nord della Calabria. È necessario, dunque, che si delinei un campo comune, liberale, democratico, progressista e riformista, già da adesso, aperto a tutte le forze moderate e cattoliche, rappresentato da una classe dirigente che abbia una chiara identità politica e che riesca a portare avanti le sfide sociali ed economiche che, specie a causa della pandemia, si sono acuite anche nella nostra città. Del resto, le recenti amministrative di Cosenza o quelle svolte in altre città del nostro paese, hanno dato la prova che, quando lo schieramento di centrosinistra esce dall’atavico vizio delle divisioni interne e riesce a essere una coalizione plurale e inclusiva, elabora e propone ai cittadini un’offerta politica di prospettiva e di visione certamente più credibile rispetto a quella del centrodestra o del finto civismo. Il rilancio di Rende deve necessariamente ripartire da questo, per creare le condizioni di una improcrastinabile svolta della nostra città, non soltanto politica, ma anche culturale e morale». Lo dichiara in una nota Francesco Tenuta, Segretario Psi Rende.
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