LAMEZIA TERME La turbolenza (è il caso di dire) che ha investito la Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi, è quasi alle spalle. E se sull’azienda non c’è ancora il sereno, poco ci manca. Ne è convinto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che proprio oggi ha annunciato una trattativa «avviata» tra la Lamezia Sviluppo srl e la Regione Calabria per il passaggio delle quote di Sacal, detenute dal socio privato, alla Regione stessa. (QUI LA NOTIZIA)
L’obiettivo del neo governatore calabrese è affrontare “l’emergenza” legata alla procedura avviata dall’Enac, l’Ente che regola il trasporto aereo, dopo il passaggio della maggioranza delle quote della Sacal in mano ai privati. «Una procedura che se non venisse fermata – avverte Occhiuto – porterebbe al ritiro delle concessioni per la gestione degli scali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, con conseguenze non prevedibili sulla funzionalità degli aeroporti e sui livelli occupazionali». All’orizzonte c’è Fincalabra in modo da «interrompere le procedure sanzionatorie avviate dall’Enac».
Tutto in dirittura d’arrivo, dunque, ma c’è invece chi preferisce – almeno per ora – mostrare un cauto ottimismo, al netto della missiva firmata dall’amministratore unico della Lamezia sviluppo srl, Davide Caruso, ed inviata al neo governatore, e in cui è stata confermata la «piena disponibilità del socio privato a cedere l’intero pacchetto di azioni alla Regione». È il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, tornato alla guida della città da poche settimane dopo un lungo periodo di sospensione del Consiglio comunale della sua giunta.
Mascaro, ai microfoni del Corriere della Calabria, invita le parti al «dialogo» ricordando la necessità «di un colloquio, e lo si fa sedendosi allo stesso tavolo. Ma bisogna fare chiarezza su ciò che è accaduto in questo periodo in cui io purtroppo non ho potuto far parte dell’assemblea dei soci». Il primo cittadino lametino, infine, non dimentica il sostegno della famiglia Caruso e della Lamezia Sviluppo srl: «Bisognerà fare chiarezza su questo ma anche considerare che la Sacal, oggi, esiste ancora perché ci sono stati anche dei privati che hanno oggettivamente messo mano al portafoglio e hanno consentito di superare delle turbolenze di natura economica che, invece, avrebbero steso al tappeto la Sacal stessa». Insomma, un commento, quello del sindaco di Lamezia, che si unisce ad un coro in realtà quasi deserto, fatta eccezione per qualche sigla sindacale. La corsa della Regione all’acquisizione delle quote private sembra ormai al traguardo.
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