*foto in copertina di Valeria Ferraro
ROCCELLA IONICA Ore lunghe come giorni, quasi come intere vite. Questa è stata la sensazione di chi ha assistito alle operazioni di soccorso, trasbordo e sbarco delle circa 240 persone che nella giornata di ieri hanno lottato col mare in tempesta a largo della costa ionica calabrese.
L’allarme era stato lanciato nel pomeriggio dalla Ong Alarm Phone che aveva richiesta un pronto intervento segnalando le condizioni critiche del mare. A distanza di poche ore i soccorsi si erano attivati con le motovedette della Guardia costiera di Reggio Calabria (coordinata dalla prefettura) e da un pattuglione romeno che si trovava in zona nell’ambito dell’operazione Frontex. Da quel momento sono iniziate le lunghe operazioni di trasbordo durate diverse ore. Lo sbarco a Roccella Ionica era stato annunciato intorno alle 5 ma è avvenuto a distanza di circa due ore.
Le persone sono state divise in due gruppi: 80 sono approdate al porto delle Grazie di Roccella mentre le restanti sono arrivate a Crotone. Tra i volti delle persone sbarcate nella Locride se ne contano molti di donne, anziani e minori. Anche una donna che aveva partorito – con tutta probabilità durante la traversata – da soli due giorni (in foto) arrivata insieme alla sua piccola. La donna è stata condotta in ospedale subito dopo lo sbarco. Ma sono state diverse le situazioni critiche con le quali si sono dovuti confrontare gli operatori di Croce Rossa e Protezione Civile tra cui un presunto caso di ipotermia e altre persone provate dal viaggio e soccorse appena giunte a terra. (redazione@corrierecal.it)
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