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La riflessione

«Bisogna pensare alla rinascita di Catanzaro»

Da cosa nasce a Catanzaro il disinteresse per la politica? Sicuramente dallo scollamento tra cittadinanza e rappresentanza. Se il Consiglio comunale marcia per la sua strada non riuscendo a connet…

Pubblicato il: 29/11/2021 – 10:30
di Franco Scrima*
«Bisogna pensare alla rinascita di Catanzaro»

Da cosa nasce a Catanzaro il disinteresse per la politica? Sicuramente dallo scollamento tra cittadinanza e rappresentanza. Se il Consiglio comunale marcia per la sua strada non riuscendo a connettersi con la cittadinanza, che non trova motivi per ritenersi soddisfatta per come è amministrata la Città, è evidente che si manifestano reazioni negative. Se poi si aggiungono episodi come il guazzabuglio nel quale – stando alla Magistratura – si sono lasciati coinvolgere taluni consiglieri finiti con l’essere incriminati per avere attestato la loro presenza a riunioni nelle quali sarebbero stati assenti, la risposta è bella e data.
La politica è tutt’altra cosa, rapportabile a quel principio inossidabile dell’onestà, che determina la differenza tra il “vivere per” e il “vivere di”; una differenza sulla quale si basa anche il perché “fare politica”: se, cioè, secondo i principi dell’etica oppure per assicurarsi qualche beneficio economico. Ecco uno dei motivi del perché l’attività di chi decide di spendersi in politica deve essere strettamente ancorata al suo impegno morale e civile. Episodi come quelli accaduti a Palazzo Santa Chiara, oltre a dimostrare la portata di alcuni difronte all’occasione di potersi appropriare di modeste somme di denaro, danno uno spaccato dei principi morali di alcuni rappresentanti politici. Quell’episodio, che si voglia o no, ha determinato perdite rilevanti di credibilità di un sistema per il quale la Città pagherà le spese morali anche in futuro.
E, visto che oggi già si parla di elezioni amministrative che bussano alla porta, escono dalla tana i “roditori” che si apprestano a ripercorrere i sentieri ampiamente battuti da chi li ha preceduti con l’intento di raggiungere la meta. E qualcuno alla fine ci riuscirà, sperando che per Catanzaro non sarà l’inizio di un’altra esperienza negativa. Paradossalmente la Città ha già dato molto alla politica. Adesso è il tempo che i cittadini, forti di quell’esperienza, si assumano la responsabilità per indicare un’inversione di rotta e per dimostrare che non è poi vero che di tutta l’erba si possa fare un fascio. Bisogna pensare alla rinascita di Catanzaro e ricondurla dentro i confini della probità e dell’onestà che le sono state sottratte.
I catanzaresi, da parte loro, debbono fare le scelte pretendendo questa volta che l’approccio non sia condizionato da interessi di parte o personali. Catanzaro deve essere affidata a persone qualificate, che offrano garanzie di serietà e di capacità professionali oltre che politiche, capaci di gestire la città e di riportarla agli splendori di un tempo. È questo il minimo edittale per difendere la storia della comunità ed evitare che si sgretoli ulteriormente la consistenza sociale.
Per raggiungere la meta sarà indispensabile che chi guiderà la città sia un cittadino di specchiate virtù e capacità politiche. Il prossimo Sindaco dovrà agire, prendendosi cura dei suoi concittadini, ricordandosi che il buon funzionamento di un civico consesso pretende efficienza amministrativa, efficacia degli atti che si compiono ed equità sociale.
La politica, quella nobile, è tutt’altra cosa rispetto all’esperienza fatta a Catanzaro. Bisogna tenere conto che i tempi sono cambiati e le pretese sono per una amministrazione che si spenda pienamente per salvaguardare il territorio; un impegno che deve essere strettamente ancorato a quello morale e civile per far ritornare Catanzaro ad essere la città elegante e accogliente di prima. Lo suggerisce l’opportunità per far dimenticare gli episodi di mala politica. Catanzaro ha bisogno di cure particolari rispetto agli standard della politica spicciola per evitare il completo declino.
Mancano pochi mesi alle elezioni amministrative e, com’è opportuno che sia, già si indicano nomi di candidati alla poltrona da sindaco: alcuni prestigiosi, altri meno, altri ancora emeriti sconosciuti. Al di là dei desideri di ciascuno, ciò che gli elettori dovrebbero tenere presente nella solitudine della cabina elettorale dovrebbe essere una scelta responsabile, ricordandosi che da noi tutti dipende il futuro della Città. Non ci lasciamo abbindolare da chi la politica l’intende come un mezzo per le esigenze personali. Sarebbe bene che si capisse, una volta per tutte, che chi siede nell’aula rossa di Palazzo Santa Chiara lo deve fare come servizio per la collettività. Ecco perché servono uomini giusti ai posti giusti. Di ciò devono farsi carico i partiti politici che devono essere più responsabili nella selezione dei candidati tenendo prioritariamente conto delle competenze e non solo dei voti che veicolano.
*giornalista

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