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I legami del clan lucano Martorano-Stefanutti con la ‘ndrangheta calabrese: 37 arresti – NOMI

Svelati i collegamenti con i Pesce-Bellocco e i Grande Aracri. In carcere anche i due boss, Renato Martorano e Dorino Rocco Stefanutti

Pubblicato il: 29/11/2021 – 11:23
di Giorgio Curcio
I legami del clan lucano Martorano-Stefanutti con la ‘ndrangheta calabrese: 37 arresti – NOMI

POTENZA Riti di affiliazione, regole, organigrammi e ruoli di vertice delle cosche della ‘ndrangheta. Documenti importanti quelli acquisiti nel corso delle indagini coordinate dalla Dda di Potenza e che pare abbiano ricostruito le attività criminali riconducibili al già noto clan di Potenza, con estensione anche a Matera, “Martorano-Stefanutti”. Sono in tutto 28 le persone finite in carcere (9 ai domiciliari) nel corso del blitz eseguito questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile di Potenza, e con il supporto degli agenti di altri venti capoluoghi di tutta Italia e dei reparti di prevenzione crimine di Lazio, Campania, Umbria, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria, oltre che di due unità cinofile e di un equipaggio eliportato proveniente da Reggio Calabria. 

L’indagine

Insomma, una vasta e capillare attività di indagine svolta dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza e della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, svolta attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, tracciamenti GPS, acquisizioni documentali e numerosi interrogatori di collaboratori di giustizia. Elementi che hanno consentito di ricostruire un grave quadro indiziario attorno alla famiglia “Martorano-Stefanutti”, rafforzata con le scarcerazioni dei boss potentini Dorino Rocco Stefanutti e Renato Martorano. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione e porto di armi, danneggiamenti, incendi, aggravati dall’agevolazione e dal metodo mafioso. 

I legami con la ‘ndrangheta

Quella dei  “Martorano-Stefanutti”, per gli inquirenti, è una consorteria criminale ampiamente riconosciuta dalla ‘ndrangheta calabrese, oltre che dai clan lucani, siciliani e pugliesi. I legami svelati dagli inquirenti, infatti, riguarderebbero in particolare quelli intrattenuti con i “Pesce-Bellocco” di Rosano e i “Grande Aracri” di Cutro, con cui sarebbe stato costruito un rapporto criminale duraturo specialmente nel settore dei videogiochi per il quale la Dda di Potenza aveva già svolto in passato un’indagine e che, quest’anno, ha portato anche alle prime condanne. L’indagine della Dda di Potenza, inoltre, avrebbe fatto luce sulla regia comune e condivisa del clan potentino con i Grande Aracri anche nelle estorsioni perpetrata nei confronti di una società affidataria dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti all’ospedale “San Carlo” di Potenza, la “Salvaguarda spa”, per la quale è già stato condannato Donato Lorusso. L’attività investigativa coordinata dalla Dda potentina ha fatto luce sulla capillare penetrazione nel tessuto economico e imprenditoriale di Potenza, anche attraverso il ricorso ad eclatanti azioni intimidatorie. Come, ad esempio, i quattro colpi d’arma da fuoco esplosi a marzo contro l’abitazione dell’imprenditore Palamonte. 

Il business della droga

Ma è il business legato alla droga ad aver permesso al clan di movimentare ingenti somme di denaro, destinate poi all’assistenza dei sodali detenuti attraverso la nota “bacinella” come nel caso della detenzione di Dorino Rocco Stefanutti nel carcere di Melfi dove, secondo l’accusa, oltre a ricevere assistenza materiale dai suoi congiunti, impartiva direttive anche attraverso la consegna dei “pizzini”, continuando a mantenere così il controllo del sodalizio criminale. 

I nomi

Tra gli arrestati anche un rappresentante sindacale, Rocco Della Luna della Uil, finito ai domiciliari. In carcere sono finiti: Renato Martorano; Dorino Rocco Stefanutti; Donato Lorusso; Giambattista Pace (cl.’92); Giambattista Pace (c. ’52); Saverio Postiglione; Giovanni Quarantino; Salvatore Francesco Romano; Salvatore Santoro; Michele Sarli; Nicola Sarli; Rocco Basta; Rocco Benedetto; Marco Bruno; Luigi Cancellara; Domenico Carlucci; Enz Giordano; Enrico Michele Lamonea; Umberto Lo Piano; Antonio Masotti; Mirco Nucito; Federico Orlando; Lodovico Pangrazio; Valentino Scalese; Giovanni Tancredi; Carlo Troia; Gerardo Vece. Ai domiciliari: Albina Stefanutti; Manuela Stefanutti; Rocco Della Luna; Elvira D’Ascoli; Potito Capezzera; Mario Di Giuseppe; Francesco Michele Riviezzi; Lorys Calabrone; Federico Saccone. Divieto di dimora per Giacino Daniel Tomasco. (redazione@corrierecal.it)

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