TORINO È durata circa tre ore l’audizione dell’amministratore delegato della Juventus, Maurizio Arrivabene, alla Procura di Torino. Si tratta del primo interrogatorio della settimana quello disposto dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta su presunti falsi in bilancio commessi dalla società bianconera. L’ad, convocato come persona informata sui fatti, ha risposto alle domande poste dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dell’aggiunto Marco Gianoglio che indagano su presunte plusvalenze realizzate dalla società calcistica. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero in particolare plusvalenze per un ammontare complessivo di 282 milioni di tre anni che si sarebbero realizzate nei conti della squadra.
Secondo quanto riportato da Repubblica, Arrivabene avrebbe risposto ai rilevi mossi dalla Procura su alcune intercettazioni captate dagli inquirenti sulla vicenda.
Sabato scorso era già stato sentito, sempre come testimone, Federico Cherubini, direttore sportivo, che per quasi dieci ore aveva difeso le operazioni della Juventus, spiegando che si trattava di plusvalenze legali e non viziate da alcuna irregolarità.
Arrivabene è alla guida della Juve come amministratore delegato dal giugno del 2021. I rilievi che la Procura della Repubblica di Torino solleva sarebbero quindi riferiti ad un periodo precedente. Infatti, sempre secondo quanto riferisce la Repubblica, prima di lui «ci sarebbe stata una gestione malsana delle plusvalenze» (frase testuale intercettata dagli inquirenti) utilizzata come strumento «salva bilanci» per correggere i rischi assunti per alcuni investimenti e i costi connessi ad acquisti e stipendi definiti al telefono “scriteriati”.
Per questo motivo l’attuale amministratore delegato non figura tra i sei indagati – tra cui ci sono invece il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved – dell’inchiesta avviata dalla procura di Torino per presunti falsi in bilancio.
Intanto quasi certamente l’inchiesta penale, quasi conclusa – secondo quanto riferiscono fonti investigative – avrà uno strascico anche sul fronte della giustizia sportiva.
Gli atti dell’inchiesta infatti – una volta conclusa la fase istruttoria e quindi quando potranno essere divulgati i documenti – saranno trasmessi alla Federcalcio. Da alcune indiscrezioni riportate dal Corriere dello Sport, la stessa Procura federale avrebbe già chiesto informazioni sull’inchiesta sui bilanci della Juventus e sul materiale acquisto dalla Procura di Torino, che si è resa fin da subito disponibile a collaborare per quanto consentito dalle indagini.
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