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La sfida del centrodestra a Reggio: «Dimissioni in blocco. Da Falcomatà solo bugie e la città è allo sbando»

Fi, Lega, Fdi, Coraggio Italia e Reggio attiva: «Lasciamo il consiglio comunale per dare l’esempio alla maggioranza»

Pubblicato il: 29/11/2021 – 0:27
La sfida del centrodestra a Reggio: «Dimissioni in blocco. Da Falcomatà solo bugie e la città è allo sbando»

REGGIO CALABRIA L’avviso arrivato venerdì si traduce in una mossa che, adesso, lancia la palla (e una sfida) nel campo del centrosinistra. I consiglieri comunali di centrodestra a Reggio Calabria annunciano dimissioni in blocco. La nota di Coraggio Italia, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Reggio Attiva arriva nella tarda serata di domenica e racconta la fine di un percorso andato avanti per giorni. Vinte tutte le resistenze, la parte più vasta dell’opposizione lascia Palazzo San Giorgio. E dà un’altra prospettiva alla crisi che si è aperta con la condanna del sindaco Giuseppe Falcomatà e la successiva sospensione. Ora tocca alla maggioranza – che si è recentemente ricompattata dopo i contrasti tra il Pd e il primo cittadino sospeso, che ha inteso nominare un vicesindaco di Italia Viva e non del proprio partito – decidere se andare avanti con un consiglio a metà o seguire la strada delle dimissioni. 
«Non commentiamo – scrivono i movimenti di centrodestra in una nota – provvedimenti giudiziari e, soprattutto, non festeggiamo per condanne altrui. Conosciamo il valore irrinunciabile della presunzione di innocenza. Rimaniamo garantisti anche quando le sentenze riguardano gli avversari politici. Del resto, non c’è nulla da festeggiare, perché dal caso “Miramare” e dalle altre vicende in cui è coinvolta la Maggioranza a uscirne veramente sconfitti sono i cittadini, l’immagine di Reggio e l’andamento della cosa pubblica. Siamo consapevoli dei rischi quotidiani che corre chi amministra, i sindaci in particolare, anche a causa di una legge, la Severino appunto, che di certo è da rivedere il prima possibile; malgrado ciò, va rispettata finché tale sarà».

«Inquietanti e allarmanti le parole di Tonino Perna»

Tonino Perna

I nodi politici, però, sono altri: «Il problema di Reggio Calabria e della sua Amministrazione non è la Severino in sé, né l’abuso d’ufficio contestato a mezza squadra Falcomatà, è piuttosto la mancanza di agibilità politica, nonché le condizioni pessime in cui versa ogni settore dell’amministrazione comunale. Ecco perché ci saremmo aspettati le dimissioni del sindaco (anche prima della sentenza) e ancor di più di coloro rimasti a comporre la maggioranza. Oltre a Giuseppe Falcomatà e agli altri membri della Maggioranza residua, sono venuti meno i valori propri della morale politica. Gravissimo, in tal senso, è stato l’atteggiamento assunto nei confronti del vicesindaco, Tonino Perna, a cui è stato riservato un trattamento politicamente perverso: nominato per fiducia e poi (a sua insaputa) sollevato dall’incarico per convenienza. Rassegnando le dimissioni e prendendo una netta distanza dalla linea politica “falcomatiana” – cosa che avrebbe dovuto fare prima, proprio perché complice di questo disastro – Perna ha rappresentato un quadro allarmante delle dinamiche interne comunali. Inquietanti le sue affermazioni su Falcomatà, tanto sull’aspetto personale quanto politico».

«Il sindaco ha mentito anche ai suoi. E la maggioranza è minata da lotte fratricide»

Il sindaco, continua il ragionamento del centrodestra, «ha politicamente mentito a ripetizione, anche ai “suoi”, anche un minuto dopo la lettura della sentenza, quando ha detto che avrebbe discusso il da farsi con il partito e con la “squadra” e che solo dopo avrebbe reso conto alla cittadinanza. Nulla di tutto ciò. In realtà cosa fare lo aveva già deciso da tempo, in totale autonomia, e predisposto ancor prima di entrare in aula bunker, come confermano le delibere pubblicate un istante dopo l’intervista, rilasciata con l’arroganza politica tipica della sua amministrazione.
Motivo per cui è stato scaricato anche dai vertici nazionali del Pd, “Boccia-to”, perché indifendibile sotto ogni piano. Lo sanno anche a Roma che quella di Reggio è una maggioranza già minata da lotte fratricide, e su cui pende – non dimentichiamolo – pure la spada di Damocle dell’inchiesta sui brogli elettorali».

«Non si può pensare di “andare avanti” così»

Dunque, «non ci sono i requisiti minimi di agibilità politica, non si può pensare di “andare avanti”, concetto invece più volte ribadito dal sindaco, nelle attuali condizioni politiche e soprattutto pubbliche. Reggio Calabria è allo sbando totale e di questo passo non può che peggiorare. Serve una presa di coscienza che manca solo alla Maggioranza, e che invece i cittadini hanno assunto ormai da un pezzo e che adesso il centrodestra intende rendere concreta: dimissioni collettive e ritorno al voto a stretto giro. Non c’è altro modo per dare uno scossone e nuova prospettiva».

«Dimissioni collettive e ripartire da zero»

I partiti del centrodestra – continua il ragionamento – «non intendono essere complici di un disastro annunciato. Pertanto chiediamo ai nostri eletti di presentare contestualmente formali dimissioni presso un notaio, che avrà il compito in tal caso di consegnarle al Segretario generale di Palazzo San Giorgio. È un doverosoatto di responsabilità e di amore verso la Città,che siamo certi arriverà da ogni lista.Dimissioni collettive e ripartire da zero. È l’unica soluzione. A differenza di chi oggi governa, saremo noi, il centrodestra, a fare il primo passo: invitiamo tutti i Consiglieri comunali dell’Opposizione a dimettersi dalla carica».

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