RENDE «È stato da poco istituito il nuovo corso di laurea in Medicina e Tecnologie Digitali, in partenariato tra l’Università della Calabria e l’Ateneo Magna Grecia di Catanzaro, con sede amministrativa ad Arcavacata». Lo riporta una nota del gruppo consiliare “Federazione Riformista” di Rende. «La notizia ha generato un diluvio di dichiarazioni – è detto – ed anche qualche goffo tentativo di rivendicarne il merito, soprattutto da parte di chi, per più di un lustro, ha tentato in tutti i modi di privilegiare la sanità privata, prima di essere di recente illuminato “sulla via di Damasco” dalla sanità pubblica. La verità è che il risultato raggiunto è da ascrivere all’impegno e alla determinazione di due indiscussi protagonisti: il professor Sebastiano Andò, che da più di 30 anni si batte, insieme a pochi altri, per la istituzione della facoltà di medicina all’Unical, ed il Magnifico Rettore, professor Leone, che ha saputo gestire al meglio i rapporti con l’Ateneo catanzarese che, a nostro modesto avviso, ha dato il via libera all’iniziativa per una evidente convenienza, in quanto Magna Grecia da sola, non avrebbe mai potuto avviare il nuovo corso di studi».
«Da parte della politica – si legge nella nota dei Riformisti – c’era da aspettarsi una spinta corale per allocare il nuovo ospedale Hub della nostra provincia nell’area universitaria, in modo da poter, un domani, utilizzare i dipartimenti ospedalieri come cliniche universitarie e per poter istituire finalmente all’Unical la facoltà di medicina, tenendo conto anche della disponibilità di estesi terreni di proprietà pubblica. Ecco, però, che torna di attualità il sito di Vaglio Lise, che certamente ha il merito di essere ubicato all’interno della cinta muraria di Cosenza, ma abbastanza lontano dall’ateneo per ritenere che il futuro ospedale Hub possa ospitare cliniche universitarie».
«Una vera contraddizione – concludono i vertici del gruppo – giacché le stesse trombe suonano la carica per realizzare subito (senza un progetto?) la città unica Cosenza-Rende. Ci viene spontaneo chiedere: ma Arcavacata non farebbe parte della futura città unica? Meditando su alcune recenti pittoresche affermazioni, viene spontaneo domandarsi se la classe operaia possa essere lungimirante ed avere visione. Una volta era così, almeno per i partiti che la rappresentavano».
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