COSENZA «Nel territorio dell’Asp di Cosenza non risultano positivi alla variante omicron. Abbiamo tracciato due contatti col paziente zero, il dipendente Eni positivo a quella variante, in seguito a dei viaggi aerei. Uno di questi è ancora sul territorio, l’altro si è spostato e l’Asp ne ha fornito comunicazione al ministero della Salute». A fare il punto sull’evoluzione della pandemia in provincia di Cosenza è il direttore sanitario dell’azienda sanitaria provinciale, Martino Rizzo.
I contatti residenti in provincia – entrambi abitano a Corigliano Rossano – sono stati monitorati costantemente. «Abbiamo sottoposto l’unico contatto del positivo omicron ancora presente sul territorio ed un convivente a tampone rapido e molecolare ed entrambi risultano negativi. Considerando che sono passati i 15 giorni dal contatto, in questo momento le due persone non hanno alcuna possibilità di trasmettere il virus». Precauzionalmente sono state poste in quarantena «ma verranno liberate perché al momento non ci sono conseguenze», spiega ancora il manager dell’Asp di Cosenza.
Da qualche ora i posti letto nel reparto Covid del “Giannettasio” di Corigliano Rossano – il presidio ospedaliero che insieme all’Annunziata di Cosenza sta fronteggiando l’emergenza di questi giorni – sono passati da 18 a 38, con due posti letto dedicati ai dializzati, come annunciato nei giorni scorsi. Diciassette di questi, al momento, sono occupati.
«Appena avuta la percezione che i casi sarebbero aumentati – spiega ancora Rizzo al Corriere della Calabria – ci siamo attivati ed abbiamo reperito il personale utile a gestire i posti letto della seconda ala del reparto Covid di Rossano. Una misura precauzionale che speriamo non serva».
L’Asp sembra comunque pronta a rispondere alle esigenze. «Qualora dovessero servire, riconvertiremo in ricoveri Covid anche i 18 posti letto di Acri e i 28 di Cetraro» spiega ancora il direttore sanitario dell’Asp cosentina. «Ciò comporterà – conclude Martino Rizzo – la necessità di ridurre le altre attività ospedaliere che con difficoltà stavano riprendendo». (l.latella@corrierecal.it)
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