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la riflessione

«Al turismo calabrese serve (anche) una spinta dal basso»

Gentile direttore,da calabrese che vive fuori regione ho letto con molta attenzione i vostri articoli sul turismo in Calabria. Vorrei per questo fare alcune considerazioni: se analizziamo cosa è s…

Pubblicato il: 30/11/2021 – 12:01
di Alessio Romano
«Al turismo calabrese serve (anche) una spinta dal basso»

Gentile direttore,
da calabrese che vive fuori regione ho letto con molta attenzione i vostri articoli sul turismo in Calabria. Vorrei per questo fare alcune considerazioni: se analizziamo cosa è successo a ottobre, possiamo facilmente vedere che la Calabria è stata saltata a piè pari soprattutto dagli stranieri, questi infatti si sono diretti in gran parte in Puglia e in Sicilia. Il flusso di svizzeri e tedeschi verso queste due regioni è stato molto elevato (2 settimane di vacanze scolastiche nelle due nazioni). Inoltre i turisti francesi ignorano la Calabria come destinazione turistica privilegiando la Campania e la Sicilia. E le posso garantire che non è un tema di infrastrutture o di collegamenti (temi triti e ritriti e sopratutto non reali, se si pensa che arrivare in Sicilia e in Puglia è molto più complicato/scomodo che arrivare in Calabria) ma, secondo me, è la mancanza di programmazione e di visione sistemica. 
La Puglia alcuni anni fa ha avviato un programma di sviluppo dei territori specializzandoli fortemente verso l’accoglienza e la conoscenza delle tradizioni e delle bellezze naturali, si pensi solo a Gallipoli che fa il pienone da maggio a ottobre, e non solo, tutto il territorio del Salento; territori portati avanti da una politica attenta a valorizzarli nel modo migliore. 
La Sicilia ha una forte attrattiva dal punto di vista storico e artistico oltre che di ambiente conosciuta in tutto il mondo, non ha quasi bisogno di promozione. 
La Calabria invece avrebbe bisogno, oltre che di una politica turistica lungimirante (centralizzata a livello regionale e di supporto e controllo alle realtà locali che da sole non sono in grado di garantire uno sviluppo importante del territorio dal punto di vista turistico), di fare uscire dai villaggi i numerosi turisti che vanno nelle strutture ma ci restano dentro per tutto il periodo delle loro “costose” vacanze, del coinvolgimento maggiore della sua gente e di chi, come me, orgogliosamente calabrese residente fuori regione da tantissimi anni, può dare una mano, ma non come “emigrato di ritorno” ma come promotore della regione verso la sua comunità (le posso garantire che funziona…). 
Dire che il mare è bello e pulito dire che la montagna è incontaminata, dire che il nostro cibo è squisito non basta, bisogna dirlo nel modo giusto, nel posto giusto e nel momento giusto, bisogna coinvolgere anche i privati cittadini che devono parlare bene della loro regione, devono sapere cosa sta facendo la politica per migliorare lo standard di accoglienza. La spinta dal basso è fondamentale, lascerei perdere chi critica continuamente per partito preso e guarderei avanti.
Cordiali saluti.

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