COSENZA Si è concluso dopo tre lunghe udienze l’esame del pubblico ministero nei confronti dei due testi di polizia giudiziaria chiamati a deporre nel processo “Bergamini” in Corte d’Assise a Cosenza. Il procedimento che mira a far luce sulla morte del calciatore ha come unica imputata Isabella Internò, ex compagna del centrocampista di Argenta.
Dopo una prima parte di esame dedicata alle ultime ore di vita di Denis Bergamini (LEGGI QUI), il pm ha chiesto agli ufficiali di Pg chiamati a testimoniare di fornire dettagli in merito alla riesumazione del cadavere del calciatore avvenuta nel 2017. «La perizia si è conclusa con la relazione redatta dal medico legale che «riscontrò una lesione addominale sul lato sinistro del corpo e nessun segno di trascinamento». Il corpo – secondo l’ultimo esame effettuato in ordine di tempo – «era disteso sull’asfalto in posizione prona perché il lato schiacciato era il sinistro. Anche in questo caso si evidenzia il sormontamento parziale». La causa della morte venne ricondotta ad un «enfisema acuto, un decesso sopraggiunto per asfissia meccanica probabilmente cagionata con un sacchetto posto intorno al capo di Bergamini». Sugli effetti personali non venne rinvenuta nessuna traccia ematica.
La riesumazione del cadavere di Denis Bergamini e la conseguente riapertura delle indagini porterà gli investigatori ad intercettare alcune conversazioni telefoniche con protagonisti Luciano Conte (compagno di Isabella Internò) e la dottoressa Innamorato, consulente della difesa. In una prima telefonata captata, Conte «minimizza le evidenze degli esami sul corpo di Denis e dice che secondo lui non si sarebbe arrivati al processo». La sua interlocutrice però è convinta del contrario e si mostra sicura dell’avvio di un procedimento. In un’altra intercettazione, i due discutono e Conte, ancora una volta, si mostra sereno e sottolinea la veridicità delle dichiarazioni della Internò parlando «di una verità conclamata». Conte, viene informato dalla dottoressa Innamorato dei risultati dell’incidente probatorio ma nonostante tutto continua a credere alla versione della compagna. In una nuova telefonata, la consulente della difesa «informa Conte che le cose si stavano mettendo male e che il cadavere di Bergamini parla anche a distanza di anni».
Sollecitati dalle domande del Pm, gli agenti di Pg continuano a fornire dettagli sulle indagini svolte. Con riferimento ai momenti immediatamente successivi alla morte di Bergamini, l’ispettore di polizia Ornella Quintieri colloca sul luogo dell’investimento, «un altro camionista che seguiva il mezzo condotto da Pisano», tale Forte. Anch’egli si ferma e «dopo esser sceso dal mezzo raggiunge Pisano ma inciampa tra le gambe di Bergamini». A quel punto – continua la Quintieri – «Pisano dice di non aver visto il giovane che si trovava già per terra, ma Forte non crede alla sua versione e controlla il camion che non presenta segni di urto. Quando gira accanto al mezzo coinvolto nell’incidente nota «una macchina nera parcheggiata con due uomini fuori e una ragazza in lacrime e in preda alla disperazione». Forte si rivolge ai tre e chiede «se l’uomo morto fosse loro parente», la risposta sarà negativa e la Mercedes nera partirà subito dopo in direzione Cosenza. Il camionista turbato da quanto visto e preoccupato dell’arrivo delle forze dell’ordine, torna sul suo camion e riparte. L’episodio – come dichiara l’ispettore di Polizia Quintieri – viene raccontato proprio da Forte a Donata Bergamini, sorella di Denis, in una telefonata registrata. Alla partenza di Forte, seguirà l’arrivo sul luogo della morte di Bergamini, di un altro automobilista, tale Panunzio. «Viene fermato dalla Internò che chiede un passaggio per poter telefonare perché il fidanzato si era suicidato». Panunzio deciso ad aiutare la giovane, lascerà la propria auto con moglie e figli a bordo e accompagnerà, con la Maserati di Bergamini, Isabella Internò «in un bar-ristorante poco distante. La giovane chiamerà Luigi Simoni, all’epoca dei fatti allenatore del Cosenza, per comunicargli la notizia della morte di Bergamini. Poi effettuerà altre due telefonate: un’altra chiamata a Luigi Simoni e poi a Ciccio Marino, compagno di squadra di Denis. La versione fornita ai due è la medesima sempre raccontata dalla giovane: «Denis voleva smettere con il calcio e andare all’estero e poi ad un tratto si è buttato sotto il camion». «Mi disse ti lascio il mio cuore ma non il mio corpo», questa la frase che la Internò confesserà all’allora Ds del Cosenza, Ranzani. Alla notizia della morte di Bergamini non credeva nessuno, come sostenuto dall’ispettore Quintieri: «Simoni all’inizio pensava ad uno scherzo perché Isabella non stava più con Denis».
x
x