CATANZARO Mentre la percentuale dei posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid in Calabria è al 10%, dunque vicina al limite oltre il quale si rischia la dichiarazione della zona gialla, per il Cnr la Regione è una delle più “a rischio” in Italia. L’analisi del Cnr spiega che il sistema sanitario regionale «ha superato la soglia del 10% delle terapie intensive (è all’11% circa) con trend di crescita, mentre è al 14,5% per i reparti ordinari, dove da 9 giorni subisce un’improvvisa crescita lineare con tasso di aumento pari a circa 0,39% al giorno. Di conseguenza – osserva l’esperto – entro martedì prossimo (giorno a cui di norma fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì) si prevede che sia oltre le soglie per la zona gialla».
L’analisi, ovviamente, induce a una riflessione gli operatori in prima linea nella lotta alla pandemia. «Visti i numeri, c’è una certa preoccupazione. Fortunatamente l’aumento dei contagi riguarda i soggetti più giovani, che notoriamente vanno meno incontro al ricovero, e questo vale anche per i vaccinati. Però se non si cambia passo, se non si cambia mentalità, non ne veniamo più fuori». Così all’AdnKronos il dottor Lucio Cosco, primario Malattie infettive dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, a proposito del rischio per la Calabria di trascorrere il Natale in zona gialla dopo il superamento della soglia del 10% nelle terapie intensive con trend di crescita.
«Non so se passeremo un brutto Natale – osserva – spero di no, sicuramente non come quello dell’anno scorso. Ma ciò che mi preoccupa non è tanto come passeremo il Natale, mi interessa poco, a me interessano i malati e i morti».
«Io mi aspetto – conclude il dottor Cosco – che tutti quanti comincino a ragionare in maniera seria, vaccinandosi e usando sempre le solite precauzioni. Bisogna mettere la testa a posto, e allora non avremo problemi, altrimenti non possiamo prendercela con nessuno o lamentarci».
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