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«Per l’Alta velocità Salerno-Reggio costi superiori ai benefici». Uno studio privato boccia il progetto

Analisi di “Bridges Research Trust” sull’infrastruttura. «Sarà utilizzata a meno del 15% della sua capacità. Spesa 5 volte superiore ai vantaggi»

Pubblicato il: 06/12/2021 – 11:28
«Per l’Alta velocità Salerno-Reggio costi superiori ai benefici». Uno studio privato boccia il progetto

CATANZARO L’idea di “Bridges Research Trust”, una istituzione privata non-profit, è quella di aprire un dibattito politico sulle scelte del governo riguardanti il Pnrr. E il punto di avvio sono quattro grandi progetti ferroviari pianificati nel Piano: costeranno 30 miliardi di euro e tra essi c’è la nuova linea ferroviaria AV (Alta velocità) Salerno-Reggio Calabria. A proposito di dibattito politico: su questa grande opera non ce n’è stato. Tutti plaudono all’idea. Ed è inevitabile, per una regione che soffre per la mancanza di infrastrutture. Le voci critiche si contano sulle dita di una mano (qui abbiamo riportato le obiezioni degli economisti Paolo Beria e Andrea Debernardis), mentre la classe politica regionale chiede di accelerare sul progetto
Intanto “Bridges Research Trust” ha prodotto – lo racconta il Fatto Quotidiano – alcune analisi utilizzando una metodologia adottata a livello internazionale per le analisi costi-benefici: è uno strumento sviluppato recentemente, è in uso anche al Politecnico di Milano e si appoggia a una banca-dati molto dettagliata e aggiornata.

L’Alta velocità: più costi che benefici

L’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria è il progetto più costoso tra quelli analizzati, «con un costo minimo – riassume il Fatto – a preventivo di 22 miliardi (a consuntivo si vedrà)». La linea affiancherebbe quella esistente, usata al massimo (vicino ai maggiori centri) al 50% della capacità e recentemente rimodernata. La nuova infrastruttura AV, una volta terminati gli ulteriori lavori in corso su quella esistente, farà risparmiare ben mezz’ora di tempo. «Assumendo le previsioni più ottimistiche possibili – è la sintesi del Fatto –, che cioè tutto il traffico aereo tra la Sicilia e la Campania e tra la Calabria e il Lazio sia acquisito dalla ferrovia, si prevede che la nuova linea sarà percorsa da una quarantina di treni veloci al giorno, meno del 15% della sua capacità. Farà risparmiare circa 180.000 tonnellate nette di CO2 all’anno. Con i soli costi di investimento si potrebbero abbattere in altri settori 440 milioni di tonnellate di CO2. I costi risultano essere circa 5 volte maggiori dei benefici sociali (risparmi di tempo, ambiente ecc.) che il progetto  genererà. Il progetto di ammodernamento della linea esistente, dal costo di 500 milioni, supera invece l’analisi costi-benefici seppure non con ampio margine».  

«Megaprogetto ad alto rischio»

Un paragone che riporta alla mente le conclusioni dell’analisi di Beria e Debernardis. Per i due economisti gli investimenti in corso «consentiranno già a breve di ridurre i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria intorno alle 4 ore e 15 minuti e con ulteriori interventi di costo ancora relativamente contenuto, attuabili nel giro di alcuni anni, anche al di sotto delle 4 ore». E si tratta dello stesso obiettivo «che ci si ripropone di conseguire con un megaprogetto ad alto rischio, ma soltanto dopo il 2030 e spendendo quasi dieci volte tanto».

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