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Prime audizioni per la commissione antimafia a Reggio. Morra: «Qui la “Casa Madre” della ‘ndrangheta»

Parte conclusiva della “missione”. «Caso Recordare dimostra come possano essere gestiti miliardi come nulla fosse»

Pubblicato il: 06/12/2021 – 13:17
di Francesco Donnici
Prime audizioni per la commissione antimafia a Reggio. Morra: «Qui la “Casa Madre” della ‘ndrangheta»

REGGIO CALABRIA Nella mattinata del 6 dicembre è cominciata la parte conclusiva della “missione” calabrese della Commissione parlamentare antimafia. Nella prefettura di Reggio Calabria il presidente Nicola Morra ha tenuto le prime audizioni col prefetto Massimo Mariani insieme a rappresentanti e ufficiali delle autorità e forze dell’ordine della provincia. Ne è emerso «un quadro sulle recenti operazioni molto ricco e molto fitto che dimostra come i calabresi dovrebbero prendere coscienza di combattere la ‘ndrangheta». Il riferimento specifico è ad una delle ultime operazioni della Dda di Reggio, “Mala Pigna” «che ha dimostrato come il nostro territorio venga considerato una discarica per seppellire materiali inquinanti provenienti da altri circuiti produttivi come se nulla contasse la salute dei calabresi».
Anche per questo, sottolinea Morra «era necessario stare qui il più presto possibile: qui c’è la “Casa Madre” della ‘ndrangheta e ci stiamo confrontando con le istituzioni che operano sul territorio affinché si possa prendere consapevolezza che o si combatte o si verrà sconfitti».

Il caso Recordare

Nel definire la nuova ‘ndrangheta come fenomeno sempre più internazionale e radicato, Morra richiama l’attenzione sul caso di Roberto Recordare che dimostra come «apparentemente anonimi broker nativi di Palmi possano arrivare a gestire miliardi di euro come se nulla fosse». La Calabria, si riscopre quindi «una realtà dove il reddito pro capite è uno dei più bassi d’Europa», ma viceversa, «c’è una concentrazione di ricchezza finanziaria inimmaginabile».

L’emergenza «voluta» negli uffici giudiziari

Le audizioni di magistrati di tribunali e procura sono previste per domani, 7 dicembre. Nel frattempo preme evidenziare, come ricorda lo stesso presidente della Commissione Antimafia come negli uffici giudiziari ci sia «un’emergenza che troppe volte lo Stato ha sottovalutato».
«Così – aggiunge – dopo decenni di dimenticanza, mi verrebbe da dire voluta, ci si scopre con un arretrato importante non tanto in termini di fascicoli quanto di attività di indagine da promuovere, perché questo territorio è stato per decenni abbandonato al controllo ‘ndranghetista».
Sempre a titolo esemplificativo Morra ricorda l’operazione “Geoljia” dello scorso maggio nella Piana che ha svelato come «addirittura prima di aprire un’attività commerciale bisognava chiedere il permesso a chi di dovere». Nelle mancanze dello Stato avviene la sostituzione dei poteri occulti. «Serve un lavoro di ricognizione delle carenze su tutti i versanti della macchina della giustizia affinché Roma dia le risorse necessarie».

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