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l’istanza

Piano delle assunzioni, due professionisti esclusi si rivolgono a Occhiuto

Il loro legale: «Sei anni di esperienza nel Centro di Farmacovigilanza. L’esclusione dei precari è ingiusta, chiediamo la rettifica»

Pubblicato il: 07/12/2021 – 11:31
Piano delle assunzioni, due professionisti esclusi si rivolgono a Occhiuto

CATANZARO «Due professionisti, da sei anni lavoratori precari del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, rischiano di restare senza lavoro e senza la possibilità di partecipare a un regolare concorso per ottenere un contratto a tempo indeterminato».  È quanto emerge da un’istanza inoltrata dal legale dei due professionisti, l’avvocato Paolo Pitaro, in cui si sottolinea «la considerevole e importante esperienza lavorativa maturata in sei anni dai due professionisti nel Centro regionale di Farmacovigilanza, assolvendo i propri obblighi in maniera puntuale, diligente e scrupolosa e perfezionando la propria formazione con master finanziati interamente dalla Regione e svoltisi in autorevoli Atenei di Roma e Milano».
«Tuttavia – spiega l’avvocato Paolo Pitaro –  pur essendo in possesso dei requisiti richiesti dalla legge Madia per partecipare a un pubblico concorso e avere l’opportunità di essere stabilizzati, la categoria di appartenenza dei due lavoratori precari non è stata contemplata dal Piano  delle assunzioni per il triennio 2021-2023 approvato dal Presidente della Regione con D.P.G.R. n.179 del 5.11.2021. Si tratta di un’ingiusta esclusione che rischia di pregiudicare la vita lavorativa di due giovani professionisti che da più anni prestano servizio nella Regione».
Inoltre, con l’istanza trasmessa, oltre che  al Presidente della Regione, all’Assessore regionale al Personale e ai Direttori generali dei  Dipartimenti Tutela della Salute  e Organizzazione e Risorse Umane, il legale ha chiesto un incontro, «per definire la vicenda in maniera equa e utile sia per i due  professionisti,  che hanno diritto di partecipare a un concorso pubblico per la stabilizzazione del rapporto di lavoro, che per la stessa Regione, la quale potrà così continuare ad avvalersi di due lavoratori utilizzati ininterrottamente da sei anni e per i quali ha investito risorse per l’ulteriore qualificazione delle loro abilità e competenze professionali».

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