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Uffici giudiziari e Asp, Morra: «Si stanno cronicizzando situazioni emergenziali»

Continuano i lavori dell’Antimafia a Reggio. Il presidente: «Distonie fanno capire che Roma deve investire diversamente sulla Calabria»

Pubblicato il: 07/12/2021 – 11:43
di Francesco Donnici
Uffici giudiziari e Asp, Morra: «Si stanno cronicizzando situazioni emergenziali»

REGGIO CALABRIA Continuano le audizioni della Commissione parlamentare antimafia nella città dello Stretto. Nella prima parte della mattinata il presidente Nicola Morra e gli altri membri della commissione stanno incontrando i rappresentanti degli uffici giudiziari. Già udito il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, seguiranno le audizioni degli aggiunti Giuseppe Lombardo e Gaetano Paci. Da questi primi confronti, spiega Morra, «sono emerse situazioni meritevoli di approfondimento».
«Abbiamo – aggiunge – dati confortanti e al tempo stesso elementi di cronicità emergenziali che caratterizzano questa situazione». In tal senso Morra si riferisce alle difficoltà degli organici: «Soprattutto nell’ufficio gip e al tribunale sappiamo esserci situazioni che provocano ritardo nell’esame delle richieste prodotte dall’Ufficio di procura».
Ne viene fuori un «disallineamento tra organici di procura e tribunali». E il fatto stesso di registrare «queste distonie fa capire che forse a Roma devono investire diversamente sulla Calabria».

«Voluta distrazione verso i bisogni del territorio»

«A volte – continua Morra – lo Stato sembra assente: quando è così sono altri a cercare di riempire gli spazi vuoti». Un concetto già ribadito all’esito delle audizioni di ieri. Un sintomo della «voluta distrazione nei confronti di bisogni del territorio e dell’amministrazione». Sempre ieri, 6 novembre, è stato udito anche il commissario straordinario dell’Asp di Reggio, Gianluigi Scaffidi. L’azienda è stata sciolta per mafia e lo stesso Morra, aveva definito la situazione «raccapricciante».
«Ieri – aggiunge – ragionavamo della mancata approvazione dei bilanci dell’Asp a partire dal 2013. Parlarne nel 2014 è un discorso, parlarne a fine 2021 e tutt’altra cosa perché significa che nessuno ha mai firmato quel bilancio e quelli successivi. Qui si sta cronicizzando una situazione emergenziale».

L’esempio di Goel e l’attivazione della società civile

Tra i soggetti auditi anche rappresentanti del mondo delle associazioni, dell’imprenditoria e testimoni di giustizia. Il messaggio trasparito era quello sull’insufficienza del solo sistema repressivo nella lotta alla ‘ndrangheta. «I calabresi – sottolinea il presidente della commissione antimafia – dovrebbero superare il loro tradizionale e atavico particolarismo individualistico per fare rete e costruire trame di società civile con cui, attraverso l’associazionismo, combattere il fenomeno ‘ndranghetistico».
Sui sofferma poi sul caso di Goel. Ieri audito il rappresentante del gruppo della Locride, Vincenzo Linarello. «Stanno impegnando una battaglia assai intelligente nei confronti delle trame ‘ndranghetiste riuscendo a giocare d’attacco e non più in difesa». Questo dimostra che «se c’è la volontà e c’è anche l’intelligenza di ottenere risultati senza il clamore di altri soggetti, senza aver avuto l’accompagnamento che il sistema mediatico ha fornito ad esempio ad un bluff come quello di Antonello Montante, si possono raggiungere ottimi risultati». Come quelli di Goel che «nel suo piccolo sta dando posti di lavoro veri e sta sottraendo comunità al dominio della ‘ndrangheta».

Le audizioni continuano

Il punto sul lavori della Commissione antimafia in questa due giorni reggina saranno fatti in serata. Nel frattempo le audizioni continuano: «Noi dovremmo addirittura essere più presenti qui a Reggio – conclude Morra – ma l’emergenza pandemica ci costringe a lavorare in maniera diversa. Continuiamo nella speranza che lo stato prenda – o voglia prendere – consapevolezza del sistema ‘ndrangheta perché fino ad ora, forse, non è stato difetto di intelligenza ma di altro».

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