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la sentenza

Sparò al padre a Rossano, da rifare il processo d’Appello a Vitale

La Cassazione annulla la sentenza. accolte le richieste dell’avvocato Francesco Nicoletti. L’imputato era stato condannato a 12 anni in secondo grado

Pubblicato il: 08/12/2021 – 10:15
Sparò al padre a Rossano, da rifare il processo d’Appello a Vitale

CORIGLIANO ROSSANO In totale accoglimento delle richieste avanzate dal penalista Francesco Nicoletti, la Suprema Corte di Cassazione – Prima Sezione – ha annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro nei confronti dell’ingegnere Cesare Vitale, accusato di aver sparato, nel giorno di Natale del 2017, due colpi di fucile contro il padre, noto e stimato cancelliere del Tribunale di Castrovillari, causandone la morte.
L’imputato, già agli arresti domiciliari dopo sei mesi dal fatto, su espressa richiesta della difesa, si trova ancora sottoposto alla medesima misura. Per lui dovrà essere celebrato nuovamente il processo di secondo grado, come disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza con rinvio per nuovo esame dinanzi ad altra Sezione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro. Vitale era stato condannato a 16 anni in primo grado; condanna poi riqualificata a 12 anni al termine del processo d’Appello.
Alla luce della pronuncia degli Ermellini, di seguito il commento dell’avvocato Francesco Nicoletti: «Sono molto soddisfatto del lavoro che è stato fatto e dell’importante successo professionale ottenuto, giunto, purtroppo, nel giorno in cui è venuto a mancare mio padre. È solo grazie a lui ed è solo lui che devo ringraziare, per tutti i sacrifici che ha fatto per me, che sono riuscito a diventare innanzitutto l’Uomo e poi il Professionista che sono oggi. Grazie papà. Non ti dimenticherò mai».

La vicenda

Il 25 dicembre 2017 Giuseppe Vitale detto “Tonino”, conosciuto e stimato Cancelliere del Tribunale di Castrovillari, era stato colpito a morte da due colpi di fucile all’interno della propria abitazione a Rossano. Nell’immediatezza del fatto era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, e successivamente alla misura custodiale in carcere, il figlio Cesare con l’accusa di omicidio.

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