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Crisi a Reggio, i consiglieri di Fi: «Disponibili a dimetterci, i nostri “colleghi” non la pensano così»

Milia, Caridi e Maiolino evidenziano le differenze con il resto dell’opposizione. «Ma è tempo di ripristinare l’agibilità politica»

Pubblicato il: 09/12/2021 – 18:56
Crisi a Reggio, i consiglieri di Fi: «Disponibili a dimetterci, i nostri “colleghi” non la pensano così»

REGGIO CALABRIA L’assalto al Palazzo è rimasto a metà. Perché, dopo la sospensione del sindaco Giuseppe Falcomatà, il centrodestra ha annunciato dimissioni in massa per mettere in difficoltà la maggioranza. Ma il progetto è rimasto in progress. Oggi, i tre consiglieri di Forza Italia Federico Milia, Antonino Caridi e Antonino Maiolino provano a rilanciare. E confermano la loro «massima ed immediata disponibilità alle dimissioni, così come indicato da Forza Italia e dalla Coalizione a cui apparteniamo. Siamo stati i primi a seguire la linea e per primi abbiamo firmato le dimissioni dal notaio incaricato di raccogliere le firme dell’Opposizione, senza nasconderci dietro clausole, vincoli o altri paletti».
Altri, invece, secondo rumors circolati nei giorni scorsi, avrebbero condizionato le dimissioni al raggiungimento della quota fatidica dei 17 consiglieri, necessaria a far cadere il consiglio comunale. Al momento, insomma, nessuno ha formalizzato l’addio davanti al segretario generale del Comune. I tre forzisti, tuttavia, ribadiscono la propria disponibilità a lasciare: «Pronti a presentarci davanti al segretario generale del Comune di Reggio Calabria – scrivono in una nota – per rassegnare formalmente le dimissioni da consiglieri comunali nel momento in cui l’unanimità del centrodestra deciderà di farlo. Qualcuno si chiederà perché non farlo intanto noi. Lo abbiamo anche valutato. E riteniamo che un’azione isolata da parte nostra forse ci farebbe apparire eroi, martiri in nome della coerenza, però non sarebbe assolutamente funzionale allo scopo, cioè il ripristino dell’agibilità politica cittadina». 
«Il Partito – continua la nota – ha incassato finanche la disponibilità da parte di tutti i già candidati nella lista di Forza Italia (quindi potenziali surrogati al nostro posto) a rinunciare a cascata in caso di nostre dimissioni. Forti pure di questo, sarebbe più semplice per noi rinunciare all’incarico. Ma ciò comporterebbe uno sfaldamento del centrodestra, favorendo quel rimasuglio di maggioranza rattoppata con lo scotch. Sia chiaro, siamo ancora convinti che quella delle dimissioni in blocco sarebbe l’unica strada percorribile come atto politico forte, tangibile. Tuttavia, dobbiamo constatare – nostro malgrado – che i colleghi degli altri partiti all’interno della coalizione non la pensano così, legittimamente. Pur non condividendo, rispettiamo la loro scelta, e con loro continueremo lealmente a fare opposizione da dentro il Palazzo, lavorando unitariamente per rafforzare l’azione di contrasto al centrosinistra, rendendola ancor più netta, decisa e spietata».
La nota serve ai tre per «precisare la nostra differenza di pensiero e volontà. Da persone coerenti, riteniamo doveroso rimarcare la diversità di intenti che ci contraddistingue dagli altri colleghi di opposizione. Lo ribadiamo a chiare lettere: restiamo sempre disponibili a rassegnare le dimissioni in blocco, ogni giorno a qualsiasi ora, auspicando che i colleghi possano rivedere la loro posizione. Nel frattempo intendiamo consolidare quel laboratorio di idee di centrodestra che adesso più che mai dovrà assumere decisioni importanti a difesa di Reggio, convinti che presto la Città sarà chiamata nuovamente alle urne. E noi ci presenteremo come unica, compatta, genuina, forza per risollevare Reggio dallo stato in cui l’hanno ridotta Falcomatà & Company».

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