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Il “carrozzone” Calabria Lavoro: senza freni l’aumento del personale e la spesa per i consulenti

Bacchettate della Corte dei Conti: all’ente strumentale nel 2020 costo per i dipendenti pari a 5,6 milioni e quello per gli esterni pari a 12 milioni

Pubblicato il: 10/12/2021 – 20:18
Il “carrozzone” Calabria Lavoro: senza freni l’aumento del personale e la spesa per i consulenti

CATANZARO Quante stranezze nella gestione di “Calabria Lavoro”, ente strumentale della Regione Calabria che si manifesta come il classico “carrozzone” elefantiaco (e improduttivo): riduce il il numero delle consulenze ma ne aumenta il costo complessivo, e poi aumenta smisuratamente il numero dei dipendenti con la conseguente spesa complessiva del personale schizzata all’insù di dieci volte tanto, da poco più di 500mila euro a oltre 5,6 milioni in tre anni. A evidenziare questa situazione oggettivamente molto paradossale e schizofrenica è la relazione del procuratore regionale della Corte dei Conti, Maria Aronica, resa in sede di giudizio di parifica del Rendiconto 2020 della Regione Calabria. «Per quanto riguarda “Calabria Lavoro” – si legge nella relazione – nel triennio il ricorso alle consulenze esterne è stato fortemente ridotto, essendo i consulenti passati da 664 nel 2017 a 261 nel 2020. La compagine del personale, tuttavia, è stata riquantificata ed accresciuta: da 25 dipendenti del 2017 si è passati a 305 nel 2020. Questo fenomeno ha fatto enormemente levitare i costi del personale, passati da 555.709,62 euro nel 2017 a 5.678.875,26 nel 2020. Inoltre, nonostante la riduzione dei consulenti, il costo delle consulenze stesse è cresciuto: si è passati da 10.738.889,00 euro del 2017 a 12.151.119,14 euro del 2020». La sezione di controllo della Corte dei Conti, in fase istruttoria, ha chiesto all’azienda “Calabria Lavoro” di chiarire se, nel tempo, alcuni consulenti siano stati assunti dall’ente, oppure se vi stata una diminuzione delle consulenze a motivo del rafforzamento degli organici; si è chiesto, anche, di riferire sui costi delle consulenze: «Con nota 2027 del 21 giugno 2021 – prosegue la procura contabile – l’ente ha riferito che l’aumento di spesa del personale è stato determinato dal fatto che 287 lavoratori in precedenza a tempo parziale sono stati stabilizzati a tempo pieno, come consentito dalla legge regionale 52/2018; la copertura finanziaria della spesa del personale è fornita da uno stanziamento annuale da parte della Regione, pari a 5.100.000 euro. Per quanto attiene alle consulenze, l’azienda ha riferito che “le stesse variano in ragione dei progetti affidati a questo ente”. È stato fornito un elenco delle consulenze del 2020, che attengono quasi interamente al progetto di potenziamento dei centri per l’impiego. La Sezione – conclude eloquentemente la Corte dei Conti – osserva che non emerge il reale contributo fornito nella elaborazione del piano da parte di “Calabria Lavoro”, che pure ha sostenuto ingenti spese consulenziali per programmare la valorizzazione dei centri per l’impiego».

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