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L’INTERVENTO

Sanità, Occhiuto traccia la road map: “Azienda zero” e nuovo piano operativo

Il governatore rivela che il programma di Longo sarà respinto. «Spero di tornare tra qualche anno per ascoltare una relazione meno impietosa»

Pubblicato il: 10/12/2021 – 17:31
Sanità, Occhiuto traccia la road map: “Azienda zero” e nuovo piano operativo

CATANZARO Un nuovo piano operativo perché quello preparato dal predecessore «sarà di fatto considerato irricevibile» dal Tavolo Adduce e l'”Azienda zero” per accentrare le funzioni che le attuali aziende non riescono a svolgere. Sono alcuni dei temi che il presidente della Regione, e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto ha affrontato nel suo intervento al giudizio di parifica del Rendiconto 2020 davanti la Corte dei Conti. Un intervento che Occhiuto ha concluso con l’auspicio di tornare «alla fine del mio mandato» per «ascoltare una relazione meno impietosa rispetto allo stato dei conti della Regione».
«Considero la relazione della Corte dei Conti in qualche modo una relazione di inizio mandato per me», ha esordito Occhiuto ribadendo: «Giudicherò la qualità del mio lavoro dalla capacità che il mio governo avrà di realizzare i livelli essenziali di assistenza, di garantire i livelli essenziali delle prestazioni in Calabria. Considero però il tema della sostenibilità dei conti come una pre-condizione affinché questi diritti possano essere garantiti, e quindi considero il lavoro della Corte dei Conti un’utilissima indicazione per il lavoro che dovrò svolgere».

«Dobbiamo ridefinire un nuovo piano operativo»

Occhiuto si è poi soffermato sui temi specifici, a partire dalla sanità: «Avevo promesso ai calabresi che mi sarei occupato personalmente del governo della sanità e ringrazio il governo nazionale perché una settimana dopo la mia proclamazione mi ha conferito l’incarico di commissario e ha anche accettato il suggerimento di indicare come sub commissario il colonnello Bortoletti, con cui stiamo cercando di rimettere ordine nei conti della sanità, che è il primo tema che ci troveremo ad affrontare. Lunedì sarò presente al Mef, al Tavolo Adduce: per le notizie che ho attinto, probabilmente il piano operativo proposto dal commissario che mi ha proceduto (il prefetto Guido Longo, ndr) sarà di fatto considerato irricevibile, così come le questioni per l’emergenza Covid. Quindi noi ci troveremo a dover definire un nuovo piano operativo. E stiamo evitando di procedere al di fuori di una programmazione dei fabbisogni che è propedeutica a realizzare il piano operativo. Stiamo cercando di fare la ricognizione dei fabbisogno di salute e poi impegnare le risorse messe a disposizioni anche del Pnrr per rafforzare anche l’assistenza territoriale della regione». Occhiuto ha poi osservato: «È stata richiamata più volte la sentenza della Corte costituzionale, che ha chiaramente affermato che non basta il commissario affrontare e risolvere il problema della sanità se non c’è il supporto che il governo deve offrire. In un rapporto di leale collaborazione con il governo qualcosa è stato fatto nelle ultime settimane, io mi sono permesso di proporre alcune modifiche al Decreto Calabria che sono state accolte dal governo, una piuttosto contrastata sulla stampa che riguarda la sospensione delle procedure esecutive: io mi auguro che, per il mondo in cui l’abbiamo scritta, resista alla scure della Corte costituzionale. Per noi in Calabria in questa fase, che è di emergenza, è straordinariamente importante far fronte alle procedure esecutive e ai pignoramenti solo dopo aver fatto la ricognizione del debito. Nelle proposte approvate – ha poi spiegato il presidente della Regione e commissario della sanità – c’è a esempio la possibilità di utilizzare personale della Guardia di finanza e dei carabinieri per poter accertate la consistenza reale dei titoli di credito, faremo un avviso, perché abbiamo la convinzione, il sospetto che molti dei titoli di credito vantati non sono iscritti nei bilanci delle aziende sanitarie, e allora avere una struttura che fa una valutazione di questo e comporre questa struttura con personale specializzato per noi è importante. Questo è un esempio del supporto del governo che chiediamo in questo giro di ricognizione del debito per contenere il deficit delle aziende».

«”Azienda zero” per ovviare alle disfunzioni delle Asp»

Occhiuto ha poi ricordato che «abbiamo avuto il supporto del governo anche in un’altra novità contenuta nello stesso provvedimento, la possibilità di sospendere gli effetti della mobilità passiva. Come si sa noi paghiamo 320 milioni alle altre Regioni perché la Calabria non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza, e questo potrebbe farci fare un po’ di cassa: non abbiamo chiesto risorse al governo, ma supporto organizzativo perché questo occorre alla sanità calabrese e questo occorre al commissario secondo la Corte costituzionale. Martedì saremo in Consiglio regionale perché il presidente del Consiglio regionale ha accolto il mio invito a porre all’ordine del giorno una legge che riorganizza il sistema della sanità in Calabria costituendo “Azienda zero”, così come è stato fatto in altre Regioni, cioè un’azienda che accentra le procedure amministrative e la capacità amministrativa che le singole aziende sanitarie non sono in condizione di svolgere».
Per il governatore inoltre «la Corte dei Conti si è giustamente soffermata sulla mole straordinaria di pignoramenti che rappresentano un macigno per il bilancio della Regione. In questi 409 giorni abbiamo cercato di fronteggiare questa emergenza, a esempio abbiamo posto in liquidazione coatta due società, il Corap e l’Afor, Afor che da solo genera un contenzioso enorme per la Regione, 25mila procedure esecutive. Ponendole in liquidazione coatta amministrativa abbiamo almeno sospeso queste procedure. La Corte dei Conti ha giustamente evidenziato che è necessario un riordino delle partecipate e io ho scritto nel Documento di Economia e Finanza – che approveremo martedì in Consiglio regionale – che non erogano spesso servizi misurabili per i calabresi e hanno ricavi provenienti al 90% dalla regione con incidenza delle spese per il personale del 70%: anche qui, in questi 40 giorni abbiamo messo in qualche modo riparo a questa patologia, perché tra i primi atto che abbiamo fatto è stato delegare tutte le procedure di selezione al ministero della Pubblica amministrazione attraverso il Formez, e le singole partecipate non potranno investire direttamente il ministero per aumentare il livello del personale ma potranno farlo solo attraverso la persistenza della Giunta, proprio per evitare che questa patologia possa aumentare».

«Sulla Diga del Menta contenzioso con il governo»

Un passaggio sulla questione della Diga del Menta, che – ha riferito Occhiuto – «rappresenta il problema più critico che la Corte dei Conti ci ha segnalato». «Prima – ha detto il presidente – ho espresso apprezzamento al governo nazionale per il supporto sulla sanità, non posso però fare lo stesso sulla diga del Menta, un’opera considerata in qualche mondo fantasma per diversi anni sia dal governo sia evidentemente dalla Regione. Il definanziamento è avvenuto con una delibera del 2012, ma fino a marzo di quest’anno il governo ha continuato a rispondere alla corrispondenza che la Regione produceva su quest’opera. Noi e la Corte dei Conti ci siamo accorti che quest’opera è definanziata dopo la lettera di marzo di quest’anno. Su questo il governo ha delle responsabilità: in Giunta ho proposto una delibera che instaura un contenzioso con il governo. Il Dipartimento Coesione probabilmente ci ha assicurato la disponibilità ad assegnare alla Regione altri 50 milioni ma ancora non ammette l’errore compiuto, ma su questo il mio governo è impegnato a intervenire ancora perché il Dipartimento della Coesione possa ammettere che la responsabilità dell’iscrizione di queste somme tra i residui attivi non è della Regione ma del governo».

«Sul Pnrr stiamo attivando percorsi virtuosi con il governo»

Infine, Occhiuto ha affrontato il tema del Pnrr. «Gran parte della possibilità che il mio governo avrà di risolvere i problemi evidenziati dalla Corte dei Conti dipende chiaramente dall’efficientamento della macchina burocratica: nei 40 giorni del mio governo si è cercato già di intervenire, abbiamo riorganizzato i Dipartimenti, abbiamo selezionato anche dall’esterno alcuni capi Dipartimento, come quello santità per velocizzare le procedure di riforma del sistema sanitario, così come il Dipartimento Lavori pubblici perché avremo la necessità di cogliere le sfide che il Pnrr pone alla nostra regione, e dobbiamo avere una capacità amministrativa adeguata a cogliere queste sfide. Nei prossimi anni ci saranno tantissime risorse, quelle del Pnrr, quelle dei fondi strutturali: anche su questo stiamo tentando di attivare percorsi virtuosi con il governo, io sto parlando con tutti i ministri interessati alla spesa delle risorse del Pnrr, per questo poi sono andato a Bruxelles per spiegare che il mio governo regionale vuole segnare un punto di rottura rispetto al passato. Non è solito che i presidenti di Regione vadano a Bruxelles: questa volta è servito perché ho parlato con due dirigenti generali e poi con la commissaria Ferreira che sovrintende alla spesa delle risorsa e comunitarie, credo che questo sia sia servito – ma lo sapremo tra qualche settimana – a evitare la conferma della sospensione e interruzione dei pagamenti e soprattutto è servito per dimostra che questo governo regionale vuole avere un piglio diverso rispetto alla gestione dia uste risorse. L’obiettivo è quello di rendere queste risorse del Pnrr, dell’Fsc e dell’Ue fra di loro complementari, evitando sovrapposizioni e creando le condizioni affinché le risorse si spendano nei tempi previsti. Le regole del Pnrr ci danno la possibilità di efficientare e strutturare la macchina amministrativa regionale in maniera tale che queste regole possano essere utilizzate per la spesa delle risorse Fsc e delle risorsa nazionali».

«Spero tra alcuni anni di ascoltare una relazione meno impietosa»

La conclusive di Occhiuto è un auspicio: «Vorrei misurare la qualità del mio governo regionale dal fatto di potermi ripresentare qui tra qualche anno, al termine del mio mandato, e ascoltare una relazione meno impietosa rispetto allo stato dei conti della Regione». (a. cant.)

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