CORIGLIANO ROSSANO In una terra per decenni rimasta fuori dai giochi, tagliata dalle grandi vie di comunicazione, con una strada ferrata riammodernata in parte ma risalente a Vittorio Emanuele II ed una statale 106, in molti tratti, datata anni ’20 del secolo scorso, sembra quasi un sogno un’infrastruttura “moderna” ed europea.
L’area sibarita entro il 2026 sarà collegata velocemente alla dorsale adriatica – la A14 – ed a quella tirrenica – l’A2 del Mediterraneo – attraverso l’anello di congiunzione che è il costruendo megalotto 3. E presto potrebbe connettere a questo snodo fondamentale per il traffico di persone e merci anche la terza città della Calabria per popolazione e tra le primissime in termini di Pil.
Le generazioni a venire di questo territorio, insomma, potranno imboccare una strada a quattro corsie, molto più sicura e veloce, oppure decidere se salire su un treno ad alta velocità.
Un’incognita in tutti i sensi, invece, resta al momento quella porzione di 106 che collega la Sibaritide, dall’area sud di Rossano, al territorio crotonese, ovvero quella porzione di strada a cavallo delle due province, una vera e propria mulattiera che attraversa i comuni costieri.
E di statale 106 si è discusso questa mattina a Trebisacce con il punto prospettato da Anas rispetto al 3° megalotto, giunto al 25% di lavori realizzati ed alle ipotesi progettuali del tratto Sibari-Rossano.
Questi i due argomenti affrontati nel corso di una conferenza stampa con il responsabile della Struttura territoriale Calabria, Francesco Caporaso, il responsabile Nuove Opere Silvio Canalella di Anas e l’Amministratore delegato di Sirjo Spa e progettista del contraente generale, Salvatore Lieto.
I lavori, al momento, stanno riguardando la realizzazione della nuova SS 106, in variante al tracciato esistente, tra la SS 534 e Roseto Capo Spulico, dove si ricollegherà alla statale già ammodernata a due corsie per senso di marcia. Le attività, allo stato attuale, presentano una produzione, per soli lavori, pari a circa 240 milioni di euro, corrisponde a circa il 25%. Aggiungendo quelle relative alle procedure espropriative ed allo spostamento delle interferenze, la produzione complessiva supera i 300 milioni di euro, a fronte dell’investimento totale previsto, pari a 1,335 miliardi di euro. Al momento si contano circa 30 cantieri aperti lungo i 38 km di tracciato previsto tra Roseto Capo Spulico e Sibari (l’innesto è previsto sulla statale 534 a monte dello svincolo di Cassano.
In particolare, sono in corso di esecuzione le opere di sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni (pile, pulvini ed impalcati) dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso; il completamento delle paratie dell’imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia, il completamento della paratia dell’imbocco sud della galleria Roseto 1, opere propedeutiche all’inizio degli scavi di imminente avvio; il consolidamento della storica frana di Roseto (con un fronte di estensione pari a circa 1 chilometro) nel comune di Roseto Capo Spulico, della quale è stato completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione. E sono pronti al varo gli impalcati dei viadotti ricadenti nella Piana e sono stoccati, presso apposite aree di cantiere, circa 7 km di conci prefabbricati relativi alle gallerie artificiali.
Il progetto illustrato attraverserà i territori comuni di Cassano Allo Ionio e Corigliano Rossano. L’intervento prevede la costruzione di una strada di tipo extraurbano principale di tipo B, a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, dal bivio di Cassano allo Ionio (che sarà ammodernato), sulla statale 534 “degli Stombi”, fino al torrente Coserie, nelle campagne rossanesi, punto in cui la statale 106 si restringe sensibilmente e inizia ad attraversare i centri abitati fino a Cirò Marina.
La soluzione attuale si discosta e di molto dal progetto del megalotto 8 Sibari-Mandatoriccio – e lo stralcio fino a Rossano – realizzato nel 2003-5, posizionato ben più a monte e di fatto non appetibile dai flussi di traffico e irrealizzabile nel rapporto costi benefici per una somma di 1,8 miliardi di euro. E così Anas «ha considerato un’alternativa che fosse prossima all’attuale 106 – spiega Caporaso – andasse in variante e potesse minimizzare l’impatto ambientale. Dopo un confronto con i tecnici di Rfi abbiamo verificato che ci sono le condizioni di sviluppo progettuale nel corridoio ferroviario e la fattibilità di un eventuale raddoppio della rete ferroviaria, fatta eccezione per i due centri urbani di Rossano e Corigliano scalo. Questa nuova soluzione è priva di gallerie, essendo una soluzione di valle, con una differenza di costi enormi se si considerano 500 milioni di euro per la realizzazione. Abbiamo avviato – prosegue il responsabile della struttura territoriale Calabria di Anas – un serrato confronto con la Regione che ci ha dato indicazioni ben precise, compreso il raddoppio della 534 e con i comuni interessati che ci hanno portato a considerare tante alternative che stiamo verificando dal punto di vista tecnico e di sostenibilità. Ed è un confronto che continuerà anche sulla base delle ultime valutazione che sono state effettuate con i comuni. I benefici attesi sono quelli di un’infrastruttura sostenibile, che possa ridurre il tasso di incidentalità perché la soluzione progettuale che stiamo analizzando e soprattutto ci consente di dire che è molto vicina ai poli attrattivi, quelli urbani, industriali e il porto ed ha un numero di svincoli che la rendono fruibile con semplicità. Continueremo a portare avanti il confronto con i comuni, che è assolutamente positivo. I prossimi passi sono quelli tesi alla definizione di un tracciato condiviso totalmente, per poter andare verso la realizzazione della progettazione definitivi da portare in conferenza dei servizi. Ed essendo opera commissariata avrà dei tempi contratti che ci consentiranno di accelerare al massimo l’elaborazione progettuale. Per quel che riguarda la proposta di nuovo contratto di programma, la Regione ha formalizzato una nuova proposta chiedendo l’inserimento di questa infrastruttura e l’intera copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera. Anas, da soggetto attuatore – conclude Francesco Caporaso – non farà altro che realizzare quello che sarà deciso all’interno del nuovo contratto di programma».
Il tracciato illustrato, rispetto all’originario del megalotto 8 (nel suo stralcio fino al torrente Coserie a Rossano), consente l’eliminazione delle 23 gallerie (per complessivi 11 km), oltre ad una sensibile riduzione dei viadotti, limitati allo scavalcamento delle fiumare ed al superamento delle zone a rischio idraulico, nonché gli abitati di Corigliano e Rossano scalo. Ciò comporta a parità di estensione di tracciato – secondo Anas – una ben più elevata sostenibilità tecnico-economica dell’intervento, rendendo risolutamente più efficace l’investimento complessivo sulla base dell’analisi costi benefici dell’opera. Oltre al rifacimento dello svincolo di Cassano allo Ionio, di innesto del nuovo tracciato, l’intervento proposto prevede, procedendo in direzione sud, complessivamente 5 svincoli: Corigliano nord, Porto, Corigliano nord Rossano nord, Rossano sud.
«Il sindaco di Cassano – aggiunge Silvio Canalella – ci ha fornito un parere favorevole. Abbiamo condiviso un problema sull’area archeologica che ci ha consigliato di anticipare l’innesto sulla 534 proprio per non avere interferenze con l’area archeologica. In conferenza di servizi anche il sindaco di Corigliano Rossano ha espresso sostanzialmente parere favorevole con una serie di ulteriori richieste riguardanti il superamento dei centri abitati di Rossano e Corigliano ed un tavolo tecnico che abbiamo istituito e che ha previsto un confronto costruttivo tra l’amministrazione comunale, il progettista e Anas. Stasi ha sollecitato lo studio di altre soluzioni e a breve terremo un ulteriore incontro per definire la soluzione progettuale. (l.latella@corrierecal.it)
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