Ultimo aggiornamento alle 18:55
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Dal nazionale

Ravanusa, il bilancio è di tre morti e sei dispersi. Un centinaio gli sfollati

Crollata una palazzina per la rottura di un tubo del gas. «Niente segnali da sotto le macerie, ma non perdiamo le speranze»

Pubblicato il: 12/12/2021 – 16:50
Ravanusa, il bilancio è di tre morti e sei dispersi. Un centinaio gli sfollati

AGRIGENTO Si aggrava di ora in ora il bilancio della tragedia avvenuta a Ravanusa: al momento tre cadaveri sono stati estratti mentre sei persone risultano disperse. La tragedia nella tarda serata quando l’esplosione legata ad una fuga di gas ha distrutto tre palazzine e ne ha danneggiate altre quattro nella cittadina in provincia di Agrigento.
Una prima vittima, Pietro Carmina, è stato ritrovato poco tempo dopo l’esplosione, ma il bilancio della tragedia si è aggravato dopo che, al termine di un’intera notte di ricerche, una seconda vittima è stata estratta dalle macerie, si tratta di una donna anziana. Sempre in mattinata il ritrovamento dell’altro corpo: si tratta ancora di una donna. I loro nomi sono Enza Zagarro e Liliana Minacori.
Nella notte due donne sono state estratte vive dalle macerie della loro abitazione crollata. A confermare l’aggravamento del numero di vittime il sindaco di sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, dopo le voci che si erano sparse nella notte. La deflagrazione, che è stata sentita anche nei paesi vicini, sarebbe stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto. E a innescare l’esplosione potrebbe essere stata l’attivazione dell’ascensore del palazzo crollato. Nell’esplosione, avvenuta intorno alle 20,30 a Ravanusa, in provincia di Agrigento sono rimasti coinvolti anche altri edifici: l’area di un intero quartiere della città, tra le vie della Pace, Galilei, Trilussa e Nuoro, è rimasta gravemente danneggiata. Sono undici, secondo i vigili del fuoco, i palazzi che sono stati interessati dalla deflagrazione.

I vigili del fuoco: «Gas accumulato nel sottosuolo. Attivazione dell’ascensore tra le cause»

«Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore», ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino. «Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi – ha aggiunto – certo è che una esplosione così è un evento eccezionale». Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento del terreno.

I soccorsi

Nella palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c’erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare, uno è stato trovato morto, due al momento si sono salvati: un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e, secondo i primi accertamenti, la cognata, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento. Ancora dispersi gli altri familiari tra quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Domani sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore della madre che ripeteva «figlia mia» in attesa di notizie.
«Non ci sono segnali da sotto le macerie delle palazzine crollate a Ravanusa «questo non significa che abbiamo perso le speranze di trovare vivi» i dispersi. Così al Tg3 Luca Cari, responsabile della comunicazione dei Vigili del fuoco.

Si scava ancora

Si scava ancora per cercare le due persone che al momento dell’esplosione si trovavano nella casa attigua. Un portavoce Italgas, la società che distribuisce il metano, fa sapere che «i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas». La zona dell’esplosione sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri.

«Onda d’urto di almeno 100 metri»

Almeno cinquanta le persone sfollate, tra loro anche diversi anziani, accolti in strutture messe a disposizione dall’Amministrazione comunale. Il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ha seguito per tutta la notte l’evolversi della situazione, come apprende l’Adnkronos, in mattinata si recherà sul luogo del disastro insieme con il pm di turno. L’onda d’urto «è stata di almeno cento metri», spiega all’Adnkronos il capo della Protezione civile della Sicilia Salvo Cocina che ieri sera si è recato subito sul luogo del disastro. (IN AGGIORNAMENTO)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x