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il caso europeo

Balneari calabresi sul piede di guerra. Varì: «Delibera in arrivo». Nucera attacca: «Educare i giovani al lavoro» – VIDEO

Contestata la direttiva Bolkestein sulle concessioni. Il presidente Licordari: «Chiediamo una sospensione». Intervengono Salvini e Gasparri

Pubblicato il: 13/12/2021 – 20:06
di Giorgio Curcio
Balneari calabresi sul piede di guerra. Varì: «Delibera in arrivo». Nucera attacca: «Educare i giovani al lavoro» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Siamo vittime di un’ingiustizia perché in Europa non c’è una parità di trattamento. Non siamo contrari all’applicazione della direttiva ma deve avvenire in modo corretto. Chiediamo che quando l’applicheranno tutti i paesi europei allora venga applicata anche in Italia altrimenti è come partecipare in un campionato sportivo con regole diverse per noi e per gli altri, senza rispettare i principi della concorrenza». È perentorio il messaggio del presidente nazionale di AssoBalneari, Fabrizio Licordari, ribadito oggi a Lamezia Terme nel corso di un incontro – decisamente troppo affollato in tempi di “zona gialla” – organizzato per fare il punto dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, ha bloccato l’eventuale proroga fino al 2033 delle concessioni balneari sulle quali ora pende la direttiva europea Bolkestein risalente al 2006 e che come una spada pende sul libero mercato dei servizi, prevede il rispetto della libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi.

La direttiva europea Bolkestein

Insomma, qualsiasi cittadino appartenente all’Ue può proporre all’interno dell’Unione Europea la propria attività. L’idea era quelli di semplificare le procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un’attività all’interno di un Paese Ue; nei fatti – sostengono i balneari – i piccoli imprenditori potrebbero dover partecipare ai bandi per il rinnovo delle licenze insieme alle società di capitali. E per la Calabria sarebbe un duro colpo per un tessuto economico già in crisi: «Noi chiediamo al governo che intervenga presso la Commissione europea per chiedere una moratoria che sospenda l’applicazione della direttiva in attesa che sia armonizzata su tutto il territorio europeo».

Varì: «Pronta la delibera di giunta»

E in attesa che il governo Draghi prenda provvedimenti, la Regione Calabria fa le proprie mosse. E lo ha ribadito anche l’assessore regionale al Demanio e Attività Produttive, Rosario Varì: «La Regione intende essere a supporto dell’intero settore e nei prossimi giorni adotteremo una delibera di giunta con la quale chiederà al governo di impegnarsi e dirimere la questione, tenendo conto delle legittime aspettative degli operatori del settore ingenerate da provvedimenti legislativi nazionali che hanno finora prorogato le concessioni».

Nucera: «C’è spazio per tutti»

Più duro, invece, il commento di Giuseppe Nucera, presidente regionale di “AssoBalneari” Calabria. «Per la Calabria e il turismo calabrese, lo stabilimento balneare fa la differenza. Trovare servizi, una professionalità che si è formata in tanti anni è un fiore all’occhiello. È un peccato distruggere una professionalità e una imprenditorialità. In Calabria ci sono 800 km di costa, c’è tanto spazio».

«Educare i giovani al lavoro»

E poi si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: «È un falso problema, c’è un pregiudizio di natura politica da parte di alcuni ambienti politici che vanno contro gli imprenditori in generale. Lo stiamo dicendo a viva voce: non c’è personale. Io quest’anno non ho aperto un bar perché non avevo personale. È un problema drammatico e con il reddito di cittadinanza si è abituata la gente a stare a casa, sul divano. Il reddito è giusto per gli anziani che hanno perso il lavoro, per chi non può vivere. Ma i giovani no, bisogna educarli ad amare il lavoro. Politicamente sono i 5 Stelle ad aver inculcato questa cultura nel Paese, il rdc e l’assistenza è anche contro il mondo del lavoro e gli stabilimenti balneari, è un’ingiustizia per la Calabria». «Se ci sono problemi si discutono, non si può distruggere tutto. Gli altri imprenditori possono venire benissimo in Calabria, ci sono gli spazi. I canoni per le concessioni sono aumentati, possiamo anche discuterne, ma non si può distruggere un’eccellenza e un fiore all’occhiello della nostra regione».

Gasparri: «Risorsa fondamentale per economia italiana»

«Siete descritti come una categoria che paga 100 ed incassa 150 volte di più. non è vero, ma bisogna che voi facciate una informazione. C’è anche la polemica sulle concessioni che anche la sentenza del Consiglio di Stato descrive in modo mendace. Bisogna che anche voi facciate un’azione informativa perché occorre far capire agli italiani che non è vero». A dirlo Maurizio Gasparri all’assemblea regionale di Assobalneari della Calabria. «Trovare un’azione comunicativa della categoria – ha aggiunto – per spiegare che non siete degli approfittatori del pubblico demanio ma siete delle imprese che rendono vivibili le spiagge italiane. No alla sentenza del Consiglio di Stato. Non sono uno stagionale della causa dei balneari come alcuni. In Calabria ci sono tratti di costa senza stabilimenti e se qualcuno vuole intraprendere questa attività cominci da dove non ci sono presenze. Devo rivendicare l’azione che ho intrapreso a livello personale e come Fi. Fui io, praticamente da solo, ad ottenere una proroga con il governo Monti e con il governo giallorosso, pur essendo all’opposizione, ho ottenuto di avere la proroga fino al 2033. Siete una risorsa fondamentale per l’economia italiana e difendo convintamente il settore». (redazione@corrierecal.it)

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