REGGIO CALABRIA Con la presentazione in aula consiliare della nuova giunta comunale di Reggio Calabria, da parte del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, sono iniziati i lavori del consiglio comunale convocato per la presa d`atto della sospensione dei consiglieri intervenuta dopo condanna in primo grado al processo “Miramare” e la relativa surroga. Oltre al sindaco, Giuseppe Falcomatà, assenti all’appello per effetto della sospensione sono Armando Neri, Saverio Anghelone, Giuseppe Marino e Antonino Zimbalatti sostituiti rispettivamente da Lavinia Marino, Teresa Pensabene, Gianluca Califano e Antonio Ruvolo. All’esame del consiglio è stata presentata ufficialmente anche la nuova giunta a trazione dem, che schiera 4 assessori del Pd dopo il “rimpastino” chiesto proprio dal partito dopo la scelta di Falcomatà di “consegnare” la guida del Comune ad Italia Viva di cui Brunetti è espressione. Con l’atto di nomina vengono assegnate le anche le nuove deleghe mentre i successivi punti all’ordine del giorno riguardano i debiti fuori bilancio. Tra le contestazioni dei consiglieri d’opposizione, il mancato riferimento, tra i punti dell’Odg, alla sospensione del sindaco Falcomatà e conseguente terremoto politico. Gli altri punti sono stati riservati ai debiti fuori bilancio e al riconoscimento della cittadinanza onoraria a Bernardo Petralia.
Per il facente funzioni Paolo Brunetti, si apre una fase politica nuova «di una una maggioranza che ha dimostrato grande senso di responsabilità».
«Esprimo la più totale solidarietà al sindaco Giuseppe Falcomatà ed a tutti i consiglieri comunali sospesi per effetto della legge Severino», ha affermato aggiungendo: «Spero che tutte forze politiche impegnate in Parlamento possano adoperarsi, al più presto, per modificare una norma profondamente ingiusta».
La decisione di continuare nell’attività dell’esecutivo è riferita, nelle parole di Brunetti, alla delicatezza di un momento storico che vedrà l’arrivo delle risorse del Pnrr. «Serve, quindi, la collaborazione di tutti, compresa quella delle forze di minoranza che devono fungere da stimolo per l’amministrazione in termini di idee e proposte. Tutti insieme abbiamo la il dovere di salvaguardare gli interessi ed il futuro della città, a partire dalla questione rifiuti che rappresenta, per l’opposizione, un’occasione nel potersi fare farsi portavoce dei problemi di Reggio presso la Regione, governata dal centrodestra».
Brunetti non ha dubbi sulla volontà dell’attuale Amministrazione di portare a termine il mandato ottenuto dopo le ultime elezioni che hanno visto la conferma di Falcomatà. «Possiamo garantirvi che affronteremo ed aggrediremo i problemi uno ad uno. Accettiamo ogni critica possibile, ma l’impegno e l’amore che mettiamo in ogni nostra azione non si possono mettere in discussione».
«Occorre chiudere questa esperienza e ridare la voce ai cittadini», dice il consigliere di opposizione di centrodestra Guido Rulli, intervenendo ai lavori dell’aula. L’esponente della lista “Minicuci sindaco” legge un documento del centrodestra dove si evidenzia che «dalla sospensione del sindaco Falcomatà la maggioranza di centrosinistra si è preoccupata solo della spartizione di poltrone per la nuova giunta».
«Questa maggioranza – ha evidenziato Rulli – dopo sette anni, ha lasciato la città ai livelli minimi di qualità della vita per ogni tipologia di servizi. Reggio sta pagando un prezzo molto alto anche in termini di capacità di riscossione dei tributi, ai minimi storici – ha ricordato – e con il rebus sul futuro della società Castore». Nel documento del centrodestra si fa riferimento anche al mancato rispetto della carta di “Avviso pubblico”, relativamente alle dimissioni del sindaco in caso di condanna, con la mancata costituzione di parte civile al processo “Miramare”. La replica è affidata al consigliere Pd Giuseppe Sera: «Un arrivederci a chi è stato colpito dalla sentenza “Miramare”: l’aula del consiglio comunale non è un’aula di tribunale e non mi piace commentare le sentenze, anche se le rispettiamo, fino a quando non sono definitive. La sentenza è un inciampo e il Pd non ha mai parlato di poltrone, pur avendo letto sulla stampa certe ricostruzioni. Ma Forza Italia, nelle parole del consigliere Federico Milia, contesta il “silenzio” sulla sospensione del sindaco Falcomatà. «In Consiglio comunale ormai non si discute o si affronta più alcun problema della città, carenza d`acqua, servizi essenziali al minimi storici, rifiuti in ogni angolo della città, strade disastrate, tasse ai massimi livelli, che restano così insoluti. Anche oggi l’ordine del giorno del Consiglio non fa alcun riferimento al terremoto politico relativo alla condanna e sospensione del sindaco Falcomatà a seguito del processo “Miramare”. Rispetto a questa situazione, e considerando non sarà affrontato in aula, abbiamo deciso che non parteciperemo alla prosecuzione dei lavori del Consiglio».
«Reggio Calabria è una città rassegnata – dice Saverio Pazzano eletto nell’opposizone con “La Strada” – dalla quale chi può va via e a questo hanno contribuito 7 anni di gestione approssimativa della cosa pubblica del Pd e alleati».
Il consigliere Filippo Burrone ha poi proposto un minuto di silenzio per «le vittime dell’immane tragedia che si è consumata a Ravanusa». Successivamente il consigliere Carmelo Versace ha ringraziato il sindaco Falcomatà e quei consiglieri che «hanno dovuto subire la tagliola di una legge frutto del populismo». Il consigliere Demetrio Marino, ancora, ha ricordato le figure del sindaco Italo Falcomatà, a venti anni dalla sua morte, ed Antonio Megalizzi, ucciso a Strasburgo nel 2018 in un attentato terroristico. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri Ripepi, De Biasi, Pazzano, Quartuccio, Minicuci e Latella.
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