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la polemica

«Siamo alle solite: stessa spiaggia, stesso mare»

In fretta e in furia, scavalcando le regole dell’assemblea legislativa calabrese, la maggioranza di centrodestra porta nel Consiglio regionale della Calabria due proposte di legge sulla sanità: un…

Pubblicato il: 13/12/2021 – 19:24
di Francesco Sapia*
«Siamo alle solite: stessa spiaggia, stesso mare»

In fretta e in furia, scavalcando le regole dell’assemblea legislativa calabrese, la maggioranza di centrodestra porta nel Consiglio regionale della Calabria due proposte di legge sulla sanità: una sull’istituzione dell’Azienda Zero; l’altra per riproporre il matrimonio tra l’ospedale e il policlinico universitario di Catanzaro.
Nella scorsa estate la Corte costituzionale ha bocciato un pezzo del secondo decreto Calabria sulla sanità, imponendo allo Stato di garantire personale e risorse adeguate alla struttura commissariale, in modo da garantire il diritto alla salute e superare il commissariamento.

Come nulla fosse, il centrodestra del presidente Occhiuto propone con legge regionale di creare un’Azienda che dal 2022 al 2024 costerà 700mila euro ai contribuenti calabresi. Compito di questa struttura sarà quello di occuparsi dei conti, delle spese e dei bilanci del sistema sanitario della Calabria.
C’è un piccolo particolare, questo compito spetta per legge alle singole aziende del Servizio sanitario calabrese, mentre al governo Draghi tocca mandare in Calabria soldi e personale qualificato per uscire dal pantano: fare luce sui bilanci oscuri delle stesse aziende e tutelare il diritto alla salute dei residenti in Calabria.
Perciò l’operazione del centrodestra calabrese è del tutto fuori del quadro istituzionale e costituzionale. L’Azienda Calabria Zero è una struttura che serve in realtà ad accentrare il potere e a sostituire lo Stato, che invece, dopo quasi 12 anni di commissariamento della sanità calabrese deve darci risposte e servizi, soldi e attenzione.
Al riguardo farò casino in Parlamento e chiederò che il governo impugni la legge su Azienda Zero, se verrà approvata come prevedo.
La verità è che ancora una volta la sanità calabrese si conferma strumento di dominio politico, di spreco di soldi pubblici e di formazione del consenso elettorale. Io non ci sto e lo grido come sempre.

*deputato

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