CATANZARO In Calabria per popolazione minorile è maggiore il rischio di povertà ed esclusione: nella regione un minore su tre è in povertà relativa. Lo rileva il Rapporto CRC, gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sul tema “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione”, presentato oggi a Reggio Calabria.
Dall’analisi emerge che la popolazione minorile, nella regione, rappresenta il 15,9% della popolazione totale e a differenza della maggior parte delle regioni italiane che confermano una tendenza alla denatalità, per la Calabria c’è un trend inverso, con un tasso di natalità (per mille abitanti) di 7,4, superiore dello 0,6 rispetto alla media nazionale. In tema di risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza dall’esame emerge che per finanziare i servizi socio-educativi per la prima infanzia, la Calabria era una delle quattro regioni beneficiarie del Programma PAC Cura Infanzia, grazie al quale i Comuni o Ambiti territoriali hanno avuto accesso negli anni a 48,84 milioni (rispetto ai 339 milioni disponibili), dalla quota del Fondo Nazionale Sistema integrato 0-6 anni; alla regione sono stati ripartiti 8,6 milioni nel 2019, 10,3 milioni nel 2020 e quasi 13 milioni nel 2021. In base alla stima Istat sulla spesa dei Comuni per i servizi socio-educativi per la prima infanzia, nel 2019, la spesa però è stata di meno di 7 milioni (rispetto ai 1.215 milioni spesi in totale in Italia, quindi lo 0,56% del totale), che si traduce in una spesa pro capite (per ogni bambini sotto i tre anni residente nella regione) di soli 149 euro, la più bassa in Italia.
In Calabria i minorenni in povertà relativa sono il 32,7% (quasi uno su tre, rispetto alla media nazionale del 20,4%); l’abitudine alla lettura di bambini e i ragazzi di 6-17 anni nel tempo libero è del 35,9%, quota inferiore di ben 16 punti rispetto alla media nazionale del 51,9%; la percentuale di ragazzi/e che nel tempo libero praticano sport è del 51,5%, inferiore di 8,3 punti rispetto alla media nazionale. Rispetto alla povertà educativa digitale la percentuale di famiglie che dispongono di internet è nella regione il 67,7% contro una media nazionale del 79%, mentre la percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non utilizzano Internet è del 18,5%, superiore rispetto alla media nazionale del 15,7%.
In relazione al numero delle persone di minore età che vivono fuori della propria famiglia di origine e che sono inserite in percorsi di affidamento familiare e in comunità di accoglienza il tasso per mille residenti di 0-17 anni nelle comunità di accoglienza è di 1,1 (media nazionale 1,3), mentre il tasso per mille residenti di 0-17 anni nell’affidamento familiare è di 1,2 (media nazionale 1,5).
Il numero di posti nei servizi socioeducativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è di 10,9 ben 16 punti in meno rispetto alla media nazionale di 26,9, ed uno dei valori più bassi in tutta Italia. Tra i bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, il 78,4% è iscritto alla scuola pubblica e il 21,5% alla scuola privata. La percentuale di bambini in sezioni antimeridiane (‹= 25 ore settimanali) è del 15,86%, rispetto ad una media nazionale del 10,53%. Gli anticipatari sono l’8,7%, superiori di ben 4,5 rispetto alla media nazionale. La percentuale di alunni della scuola primaria che usufruiscono del servizio mensa è del 24,6% decisamente inferiore rispetto alla media nazionale del 56,3%. Nelle scuole statali calabresi la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana è del 4,3%, molto più bassa della media nazionale. Le scuole statali e non statali con barriere fisiche non accessibili (2018-2019), per 100 scuole sono 57,1, rispetto alla media del 47,1. Gli insegnanti per il sostegno selezionati dalle liste curriculari per regione si attestano al 16,1 in Calabria (contro una media nazionale di 35,6). Il tasso di mortalità infantile in Calabria è del 3,95‰, rispetto alla media nazionale del 2,88‰; la percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è del 15,7%, superiore di 6,3 punti rispetto alla media nazionale; il numero di parti cesarei sul totale dei parti rappresenta il 38% in Calabria contro una media nazionale del 31,7%. Infine rispetto alle vaccinazioni si evidenzia che la copertura morbillo a 36 mesi (per 100 abitanti 2017, coorte di nascita 2016) è la più bassa d’Italia con solo il 78,7%.
I minori stranieri non accompagnati: quelli presenti e censiti in Calabria sono 362 (Italia 7.802), con una tendenza in diminuzione. Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o misure alternative, nei Servizi residenziali sono presenti 36 minorenni, il 2,7% rispetto al totale nazionale di 1.310. «Riteniamo importante e non più rinviabile, anche alla luce dei dati messi in evidenza dal Rapporto – afferma Mario Nasone, presidente di Agape – un tavolo inter istituzionale aperto al terzo settore che possa lavorare ad un Piano regionale per l’infanzia e l’adolescenza».
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