REGGIO CALABRIA «Ho grande rispetto delle prerogative del Consiglio, mi auguro però che il Consiglio regionale proceda con la stessa velocità e urgenza richiesta dall’entità e della dimensione delle sfide che insieme dobbiamo invece vincere». Così il presidente della Regione Roberto Occhiuto, intervenendo in apertura dei lavori del Consiglio regionale dove si discute delle linee programmatiche del governatore. Nel suo intervento, Occhiuto, che ha anche salutato il neo assessore regionale Mauro Dolce, ha fatto una sorta di bilancio dei suoi primi 50 giorni di governo, «50 giorni molto intensi, anche molto impegnativi, perché da un lato mi sono trovato ad affrontare le tante emergenze, dall’altro mi sono trovato a dover lavorare sulla prospettiva perché abbiamo l’obiettivo di sfruttare lo straordinario appuntamento con la storia per la convergenza delle risorse del Pnrr e delle altre risorse comunitarie e nazionali». Occhiuto ha riferito di aver «avuto diverse interlocuzioni con i ministri: ho spiegato loro che la Calabria è una regione governabile e ho assunto anche l’impegno di far sì che i tempi stabiliti dall’Ue per il Pnrr possano essere i tempi ordinari per assumere decisioni, per questo stiamo lavorando per costruire una macchina amministrativa e burocratica efficiente».
«Da un lato l’emergenza, dall’altro la prospettiva di costure la Calabria che vorremmo, e tutto questo mentre siamo costretti a fronteggiare la quarta ondata del Covid», ha aggiunto il governatore. «Stiamo procedendo nella campagna vaccinale con risultati anche superiori ad altre regioni, Il commissario Figliuolo l’altro giorno mi ha chiamato per complimentarsi con i calabresi, perché due giorni fa abbiamo fatto 19mila dosi mentre altre ne hanno fatte 10mila, e ogni giorno stiamo superando i target assegnati dal commissario. Per la prima volta la Calabria sta procedendo con grande velocità. Ho chiamato i medici di medicina generale e le farmacie perché vogliamo utilizzare le realtà più capillari sul territorio».
Lungo passaggio di Occhiuto sulla sanità, con il rendiconto dei passi compiuti in questi giorni, compresi quelli confluiti nell’emendamento al Decreto Calabria. «Il mio obiettivo – ha rilevato il presidente e commissario – è quello di far uscire la Calabria da un commissariamento che è un’anomalia. Sono contento che il governo abbia onorato il suo impegno nominandomi commissario nel primo Cdm dopo il mio insediamento e abbia accolto il mio invito a nominare il colonnello Bortoletti sub commissario, l’ho voluto presentare a tutto il Consiglio regionale perché voglio che il Consiglio sia coinvolto nelle decisioni, così come ho proceduto all’avvicendamento alla guida del Dipartimento ringraziando il vecchio dirigente. Ho lavorato con il governo perché ci fossero novità normative, che sono state recepite nel Decreto Fiscale e qualcuno ha rilevato che mai è successo che in un provvedimento del genere ci fossero 5 pagine dedicate sulla Calabria. Abbiamo combattuto per ottenere questi emendamenti ma abbiamo avuto il supporto del governo con risorse che supportino l’attività del commissario, perché non basta il commissario nell’azione di risanamento della sanità. Abbiamo ottenuto non quello che chiedevamo né quello che chiedeva la Corte costituzionale, i 5 super esperti, ne avremo solo 5 ma avremo 40 persone che l’Agenas ci metterà a disposizione, avremo la possibilità di reperire all’esterno anche i dirigenti di settore del Dipartimento. Abbiamo avuto la possibilità di utilizzare la Guardia di finanza nelle aziende e nel Dipartimento non perché vogliamo ripetere una visione poliziesca sulla sanità ma perché nell’attività di ricognizione del debito è necessario avvalersi anche della Guardia di Finanza. Noi vorremmo fare un avviso che desse la possibilità di esibire i crediti, spesso può succedere che alcuni crediti che vengono rappresentati non siano reali ma semplicemente non iscritti nel bilanci delle aziende e avere una struttura con personale della Guardia di Finanza ha funzione di scoraggiare atteggiamenti opportunistici». Occhiuto ha poi rilevato: «Ci sono norme controverse, molte regioni del Nord si sono lamentate di quella della sospensione della mobilità passiva ma è una norma che consentirà di fare cassa e compenseremo dal 2026. Intanto noi dovremo fare una grande battaglia sulla perequazione del sistema sanitario, perché da noi in questi anni non si è investito né assunto a differenza di altre parti d’Italia e la forbice si è allargata. Se il tema della perequazione deve valere per le infrastrutture e i Lep perché non deve valere sulla sanità e i Lea? Un’altra battaglia di cui vorrei investire il Consiglio regionale sarà proprio quella della perequazione. Non possiamo farlo ora, dobbiamo avere la credibilità di chi ha azzerato il debito prima di compensare la mobilità passiva. Altra norma controversa è la sospensione delle procedure esecutive, ma anche questa serve a evitare comportamenti opportunistici prima di costruire un sistema capace di valutare la consistenza reale del credito».
Occhiuto è poi ritornato sull’esito del Tavolo Adduce di ieri. «C’è una mia relazione in cui evidenziamo tutto quello che manca: non c’è il Piano operativo, non c’è il Piano Covid, non ci sono bilanci, abbiamo un sistema che sembra non sia stato governato in questi anni. Non cerco alibi, quando ho assunto l’onere di governare la sanità sapevo che è un compito difficile e conoscevo la situazione, ma anche ieri al tavolo Adduce ho avuto un atteggiamento anche in certi momenti duro con dirigenti del Mef – lo farò anche con il ministro Franco che mi ha invitato a colazione nei prossimi giorni – perché mi è sembrato che in alcuni casi il Mef vedesse i nostri dirigenti come la controparte: io però ho fatto presente che stiamo valutando i risultati di commissari da scelti dal Mef e quindi non sono i nostri dirigenti la loro controparte, ma siete voi la nostra controparte. Il Mef – ha sostenuto il governatore e commissario – ha sempre proposto commissari che non hanno dimostrato alcuna capacità di intervenire sul debito e sui Lea. Sui Lea siamo oggettivamente bassi, ma dobbiamo anche dire che i dati sui Lea non vengono comunicati dal 2016. Non possiamo andare avanti in questo modo. Stiamo andando avanti non cercando alibi ma dimostrando di essere una classe dirigente che si è assunto l’onere di riformare il sistema sanitario regionale».
Un passaggio sul tema degli rapporti con l’Unione europea. «Mi sono recato in Europa – ha rilevato Occhiuto – perché c’è bisogno di recuperare una reputazione della Calabria. Se tra qualche giorno riuscissimo ad avere la chiusura della procedura di sospensione dei pagamenti, anche questa mia presenza a Bruxelles ha funzionato perché è andata nella direzione di recuperare la reputazione della regione. Ho assunto anche degli impegni, quello di essere tra le prime regioni a inviare la nuova programmazione. Ci scontriamo con molti pregiudizi, l’Europa ci dice che ci sono molte risorse non spese nel Fse e siamo la regione più povera, e noi dobbiamo convincerla efficientando la macchina amministrativa ma anche attraverso un’azione incisiva e forte che il governo regionale deve fare in prima persona».
Occhiuto ha poi ricordato anche di aver «delegato al Formez la selezione delle nuove assunzioni, anche qui per dimostrare che c’è un’altra Calabria, una Calabria alla quale noni tutti sono abituati. E alla Corte dei Conti sono andato due volte e credo sia stato molto apprezzato: c’era il problema del credito per la Diga del Menta risultato insussistente, abbiamo subito instaurato un contenzioso con il governo e oggi abbiamo licenziato il Rendiconto che recepisce le obiezioni della Corte dei Conti e toglie l’opera dai residui attivi del bilancio e la pone come finanziata con risorsa proprie della Regione. Tutto questo per evitare di andare in esercizio provvisorio: oggi abbiamo approvato tutti i documenti propedeutici ad evirare il ricorso all’esercizio provvisorio».
La conclusione di Occhiuto: «Ho grande rispetto delle prerogative del Consiglio, credo che non ci sia stato finora un presidente che si è confrontato con la Conferenza dei capigruppo e con i consiglieri regionali di maggioranza ma anche di opposizione, mi auguro però che il Consiglio regionale proceda con la stessa velocità e urgenza richiesta dall’entità e della dimensione delle sfide che insieme dobbiamo invece vincere». Dopo l’intervento di Occhiuto si è aperto il dibattito sulle linee programmatiche.
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