VIBO VALENTIA Due latitanti presi in un solo colpo. I carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno chiuso il cerchio attorno a Salvatore Morelli e Domenico Tomaino, entrambi sfuggiti all’arresto il 19 dicembre del 2019 nel corso del blitz “Rinascita-Scott” coordinato dalla Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. I due sono stati prima localizzati e poi catturati ieri sera in un’abitazione di Conidoni, frazione di Briatico, in provincia di Vibo Valentia mentre erano a cena, senza neanche avere il tempo di capire cosa stesse accadendo. Una fuga durata due anni per Morelli, 38enne, noto come “Turi l’americano” e il cognato, Domenico Tomaino, 29 anni, detto “il Lupo”. Da mesi gli investigatori si erano messi sulle tracce dei due e ieri sera, grazie ad un’operazione coordinata e chirurgica dei Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valenti, il cerchio si è chiuso, con i militari che hanno così dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere. Per entrambi, accusati della presunta partecipazione, con ruolo di rilevo, alla locale di ‘ndrangheta vibonse. In considerazione della particolare conformazione dell’area di operazioni, l’intervento ha comportato l’impiego del personale dei Cacciatori di Calabria, del Nucleo Investigativo Provinciale, del Raggruppamento Operativo Speciale e del Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri che hanno agito con straordinaria professionalità.
Nel blitz che ieri è stata arrestata anche una terza persona accusata di favoreggiamento. Si tratta di una donna, Angela Cusa, proprietaria della casa dove i due latitanti sono stati catturati. La donna è accusata di favoreggiamento personale perché che avrebbe messo a disposizione l’abitazione di Candidoni.
Da quanto si apprende, inoltre, all’interno dell’abitazione sarebbero state trovate anche delle pistole che sono state sequestrate. Morelli e Tomaino, ricercati dalla notte del 19 dicembre del 2019 quando è scattato il maxi blitz Rinascita Scott, sono stati portati al Comando provinciale dei carabinieri di Vibo e da qui, completate le formalità di rito, trasferiti nella casa circondariale di Vibo. Assistiti dagli avvocati Giuseppe Di Renzo, Giovanni Vecchio e Francesco Muzzopappa, nelle prossime ore saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.
I due sono imputati nel maxiprocesso in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme che si sta celebrando dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, per associazione mafiosa ed estorsione. Attualmente restano due i soggetti ancora latitanti: Pasquale Bonavota, ritenuto dagli investigatori il reggente dell’omonima cosca di Sant’Onofrio, e Domenico Cugliari, suo presunto sodale.
x
x