CORIGLIANO ROSSANO Siamo alle solite. Presto, prima di Natale e dopo la fine dell’anno il nord-est calabrese potrebbe essere invaso dai rifiuti ed iniziare a soffrire una vera crisi. Ambito territoriale ottimale di Cosenza e Ambito di raccolta ottimale della Sibaritide sono avvisate.
A partire dall’1 gennaio prossimo, tutti i lavoratori dipendenti del servizio di gestione dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Bucita, a Corigliano Rossano, saranno licenziati. Lo ha comunicato la società Ekrò, attuale aggiudicataria del servizio di gestione, con nota inviata il 14 dicembre scorso. La stessa società, con successiva lettera inviata, tra gli altri, alla Regione Calabria, al Prefetto di Cosenza, all’Ato di Cosenza, alla Procura della Repubblica e a tutti i sindaci dell’Ambito della Sibaritide, comunica che da lunedì 20 dicembre sospenderà i conferimenti e ogni attività, qualora non vengano individuate le giuste soluzioni alle problematiche poste.
Insomma, una situazione a dir poco esplosiva. E la Fp Cgil Comprensoriale lancia l’allarme. Il sindacato proprio per tentare di calmierare la situazione ha chiesto un incontro urgente a tutti gli interessati.
«Il territorio – ha spiegato Vincenzo Casciaro, segretario generale Fp Cgil Sibaritide-Pollino-Tirreno – non può permettersi, in questo particolare momento di festività, alcuna sospensione del servizio di conferimento dei rifiuti che devono essere trattati. Allo stesso tempo, non si può permettere che 18 lavoratori vengano raggiunti da un preavviso di licenziamento, che sarà operativo già con inizio anno nuovo, se nulla cambia. Per questo motivo, la Fp Cgil ha chiesto un incontro urgente a tutti i soggetti interessati, a partire dall’Ato di Cosenza, cui spetta il compito di gestire il servizio, e al sindaco di Corigliano Rossano che, oltre alle strade piene di rifiuti, potrebbe trovarsi anche con problemi di percorrenza sulla viabilità comunale in corrispondenza dell’Impianto di Bucita, in conseguenza del fermo delle attività».
Il sindacato ha anche annunciato «clamorose forme di protesta davanti alla sede dell’impianto di Bucita, perché non possiamo consentire che i lavoratori, che da anni prestano un servizio eccellente per la Comunità, possano essere licenziati da un momento all’altro, senza che si provi almeno ad individuare soluzioni idonee a garantire la continuità del servizio stesso, e quindi le attività lavorative da parte dei 18 dipendenti».
La Fp Cgil formula quindi, un «pressante» appello a Flavio Stasi, perché «si faccia promotore dell’incontro, sia nelle sua qualità di componente dell’Ato e di sindaco di Città conferente, sia come rappresentante della città sede dell’impianto, che dalla sospensione del servizio di gestione potrebbe subire pesanti ripercussioni».
Insomma, ci risiamo. Periodicamente si spalanca l’ipotesi di una vera e propria crisi, come le tante che hanno segnato il territorio anche nel recente passato. E tornare a intravedere le strade invase dai rifiuti, stavolta, sembra essere un vero e proprio spauracchio.
La società Ekrò copre il servizio a Bucita, impianto regionale ceduto in gestione all’Ato, in regime di proroga da tempo. Il 31 dicembre prossimo scadrà l’ultima delle protrazione, ma all’orizzonte non si intravede la gara per l’affidamento, ufficiale, del servizio. Un bando che solo nella sua redazione potrebbe necessitare di tempi lunghissimi. Da qui la preoccupazione della Cgil e il timore reale che i rifiuti potrebbero invadere le strade della Sibaritide. (l.latella@corrierecal.it.)
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