CATANZARO Un’intensa giornata conclusiva per il Magna Graecia Experience, all’insegna dei valori della legalità e del coraggio di credere nei propri sogni da trasmettere alle nuove generazioni. Il progetto, ideato da Gianvito Casadonte, ha ospitato stamane sul palco dell’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro lo psicologo e formatore di fama nazionale, Salvo Noè, e l’imprenditore e testimone di giustizia Gaetano Saffioti, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta in Calabria. Il primo ha introdotto e chiuso la giornata invitando gli studenti alla riflessione lungo il filo conduttore che ha caratterizzato il suo percorso di ricerca: «Vietato lamentarsi». Uno slogan, diventato anche il titolo del libro, da cui Noè è partito incoraggiando i più giovani a prendere in mano la propria vita, per inseguire i propri obiettivi, trasformando i problemi del quotidiano in opportunità. Un’energia contagiosa, quella di Noè, che ha catturato anche Papa Francesco, il quale ha voluto incontrarlo di persona e supportarlo nella sua attività di divulgazione e sensibilizzazione. «Anche questo incontro a Catanzaro – ha detto lo psicologo e psicoterapeuta – è stato “benedetto” da Bergoglio e proprio dal Magna Graecia Experience, insieme a Gianvito Casadonte, potranno nascere importanti occasioni per portare avanti il nostro impegno per la crescita del territorio e la valorizzazione delle sue grandi risorse».
La giornata è proseguita con la proiezione del documentario “Se dicessimo la verità” che, attraverso un viaggio in lungo e in largo dalla Calabria fino alla Danimarca, raccoglie alcune preziose testimonianze di lotta contro la ‘ndrangheta. La regista Giulia Minoli, intervenuta telefonicamente, ha sottolineato che «attraverso questo lavoro stiamo portando avanti un progetto di educazione alla cittadinanza e alla legalità. Sono felice di come questo documentario stia piacendo agli studenti, spronandoli e facendoli riflettere». Ricco di spunti di riflessione anche il dibattito con Gaetano Saffioti che, nel raccontare il proprio percorso di imprenditore che ha avuto il coraggio di denunciare e supportare il lavoro della magistratura, ha detto ai ragazzi: «Dovete pensare con la vostra testa, non con quella degli altri. Essere stato testimone di giustizia per me ha significato libertà, non ho mai voluto abbassare la testa ed è stata la scelta giusta. Tre cose non bisogna mai dimenticare: rispetto per se stessi, per gli altri e responsabilità. Quello che conta è decidere da che parte stare, senza temere giudizi o ripercussioni».
Gianvito Casadonte, al termine della rassegna, patrocinata anche dal Ministero della Cultura e dall’Ufficio scolastico regionale, ha voluto «ringraziare tutte le personalità – Pupi Avati, Ricky Tognazzi, Pif, Filippo Roma, Andrea Maggi, Christian Bisceglia, Luca Martera, Fabrizio Corallo – che hanno risposto con entusiasmo a questa prima edizione di un progetto pensato per accendere la curiosità dei ragazzi sui mestieri e su quello che sta dietro la magia del cinema e della tv. Sono state giornate intense e l’entusiasmo percepito tra studenti ed insegnanti ci incoraggia ad andare avanti, nella consapevolezza che è necessario fornire opportunità e strumenti a chi rappresenta il nostro futuro».
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