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Consiglio regionale, il “nodo” Anti-‘ndrangheta agita il cammino del centrodestra

Regge l’accordo di massima nella maggioranza sulle presidenze di commissione – 3 a Fi, 2 a Lega e FdI – ma sui dettagli ancora si tratta

Pubblicato il: 20/12/2021 – 21:31
Consiglio regionale, il “nodo” Anti-‘ndrangheta agita il cammino del centrodestra

REGGIO CALABRIA L’ultimo chilometro è sempre il più difficile da completare. L’accordo nella maggioranza di centrodestra sulle commissioni regge sul piano della distribuzione ma sui dettagli, e sui nomi dei presidenti, a parte qualche eccezione ancora la quadra non c’è. Questo sarebbe emerso a margine dei lavori dell’odierna Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale. La coalizione avrebbe sostanzialmente ormai raggiunto l’intesa sullo schema di massima che prevede tre presidenze a Forza Italia, e due rispettivamente a Lega e Fratelli d’Italia, ma il chi si prende cosa è ancora questione piuttosto ingarbugliata.

La commissione della discordia

A renderla ingarbugliata – secondo quanto si è appreso – sarebbe soprattutto la casella della presidenza della commissione anti-‘ndrangheta, che non attrae oggettivamente nessuno sul piano politico ma che paradossalmente è quella più delicata da definire, considerando l’esposizione che questa postazione produce, anche sul piano mediatico, e considerando che lì, ovviamente, bisognerebbe piazzare un consigliere regionale “a prova di bomba”, cristallino come l’acqua di sorgente e limpido a 360 gradi (per dirla brutalmente, non deve essere “in odore” di indagine o attenzione giudiziaria e come lui – o lei – non devono esserlo il suo “inner circle” e il parentado stretto). Nel centrodestra tra l’altro hanno ben chiaro il ricordo dello psicodramma vissuto nella passata legislatura, quando la prima designazione all’Anti-‘ndrangheta scatenò un putiferio di polemiche tale da far ritardare di quasi 24 ore la seduta consiliare dedicata all’elezione dei presidenti di commissione. Secondo quanto riferiscono fonti del centrodestra, questo “scoglio” dell’Anti-‘ndrangheta si sarebbe materializzato nell’odierno confronto in Conferenza e dei capigruppo e a margine della Conferenza stessa, anche se si fa intendere che questa posizione alla fine dovrebbe andare a Fratelli d’Italia (ipotesi più probabile) o alla Lega. È evidente che se non si scioglie questo dilemma chiudere sul piano nominalistico le altre caselle è complicato. Né sarebbe solo questo il “nodo” da sbrogliare, perché all’interno della coalizione e anche dei singoli partiti si sgomita per assicurarsi le postazioni più ambite o di maggiore “peso” politico.

L’obiettivo è chiudere prima del Consiglio di giovedì

Per questo oggi a un certo punto – raccontano sempre le stesse fonti – qualcuno avrebbe lanciato l’ipotesi di rinviare l’odg delle commissioni a dopo le feste, a gennaio, ipotesi però subito accantonata per la pressione di quanti ritengono invece necessario dare anche su questo punto un segno di discontinuità. E quindi la partita delle presidenze si dovrà chiudere nella prossima seduta del Consiglio regionale (giovedì se arriva il parere dei revisori sul Bilancio, altrimenti se ne parla tra Natale e Capodanno). Insomma l’obiettivo della maggioranza di centrodestra è definire il tutto al più tardi entro giovedì mattina, nella peggiore delle ipotesi affidandosi alla decisione insindacabile del leader della coalizione, il presidente Roberto Occhiuto, se proprio sarà necessario. Nel complesso, e anche se circola anche per vie sotterranee un piano B che prevede una distribuzione 4-2-1 (4 a Forza Italia) nel caso il tavolo delle trattative dovesse incepparsi, in realtà l’accordo sul 3-2-2 sarebbe ormai di fatto assodato, e qualche casella sarebbe anche già assegnata, come la presidenza della terza commissione Sanità al forzista Michele Comito: gli azzurri inoltre dovrebbero avere anche la presidenza della prima commissione Affari istituzionali (che potrebbe andare a Giuseppe Mattiani) e della quinta Riforme o sesta Agricoltura (in lizza Katya Gentile), mentre la Lega avrebbe opzionato la quarta Ambiente (alla quale andrebbe Pietro Raso). Quanto alla presidenza della commissione Vigilanza, riservata all’opposizione, il centrosinistra la assegnerà a Francesco Afflitto del M5S, ma “DeMa” continua a rivendicarla e promette battaglia dura. (c. a.)

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