CROTONE Si apre la verifica al Comune di Crotone. A convincere il sindaco Vincenzo Voce che è arrivato il momento di cambiare pagina e mettere mano a maggioranza e giunta comunale è il risultato alle elezioni provinciali, dove ha subito una sonora sconfitta. A pochi minuti dal risultato elettorale Voce ha diffuso una nota nella quale, appunto, annuncia di volere cambiare registro. Il passaggio importante lo scrive a conclusione della nota: «Riflettendo sull’andamento del voto mi determinerò nei prossimi giorni per continuare ad assicurare un buon governo alla città di Crotone e ai suoi cittadini il cui interesse resta la mia esclusiva priorità». A mente fredda ha chiarito di «volere andare avanti, ma di essere anche pronto a fare un passo indietro» nel caso dovesse venire a mancare la libertà amministrativa.
L’idea preminente è quella di mettere mano alla Giunta e alla maggioranza. «Non voglio più avere a che fare con quel gruppetto di consiglieri», ha detto Voce. Il “gruppetto di consiglieri” è quello che gli ha votato contro alle elezioni provinciali e che lo ha attaccato senza tregua sulla stampa e sui social. Non dice nulla di più sui consiglieri e su come intende rimpinguare la maggioranza, ma l’idea su come procedere c’è. Sottolinea di «non volere consegnare la città nelle mani di un commissario prefettizio». La sua priorità, quindi, è evitare la nomina di un commissario prefettizio, ma se non dovessero esserci le condizioni di agibilità democratica è pronto a dimettersi. Le dimissioni dovrebbero essere l’ultima spiaggia. Una possibilità remota, quindi.
Ci sono stati due distinti voti alle elezioni provinciali: quello per i consiglieri targati Voce, che è stato “drammatico” per il sindaco; mentre quello per il presidente meno duro. Sono stati una decina i voti che i consiglieri comunali di Crotone hanno assegnato ai colleghi che si erano candidati al consiglio provinciale, mentre per il sindaco sono stati 16 (15 sono stati conquistati da Sergio Ferrari, candidato del centrodestra che ha vinto la competizione). C’è stato un astenuto che dovrebbe essere Andrea Devona, iscritto al Partito democratico, ma al Comune è stato eletto nella lista dei Democratici e progressisti. Un consigliere di maggioranza era fuori sede e non ha votato. La situazione nella maggioranza di Voce non è limpida ed è per questo che ha deciso di avviare la verifica.
Il sindaco è, comunque, molto critico nei confronti di alcuni primi cittadini di comuni della provincia pitagorica targati Pd. In particolare è critico nei confronti del sindaco di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, e di quello di Mesoraca, Annibale Parise. Vittimberga e Parise facevano parte della delegazione che ha aperto le trattative con Voce per l’accordo elettorale alla Provincia. «Vittimberga e Parise – ha detto Voce – mi hanno chiesto di candidarmi e i loro consiglieri comunali hanno votato per il centrodestra». Secondo Voce, i due sindaci Pd avrebbero dovuto fare di più. A Isola Capo Rizzuto e Mesoraca tra i candidati nelle liste del centrodestra c’erano Raffaele Gareri e Teresa Ferrazzo. Il primo consente a Vittimberga di avere la maggioranza per governare il Comune di Isola Capo Rizzuto e la seconda è la presidente del consiglio comunale di Mesoraca, che è l’unica donna ad essere stata eletta nel nuovo consiglio provinciale. L’altro Comune targato Pd che, si suppone, abbia fatto mancare i voti a Voce e ai candidati progressisti al consiglio provinciale è Cotronei. Quella di Cotronei, però, è un’altra storia in quanto già non correva buon sangue tra Voce e il sindaco Antonio Ammirati. Alle recenti elezioni amministrative di Cotronei, Voce ha sostenuto un avversario di Ammirati. Si è addirittura recato a Cotronei dove ha fatto comizi elettorali. (redazione@corrierecal.it)
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