COSENZA «Non ci sono i 2,21 miliardi che servono a completare la parte calabrese della nuova Statale 106, la quale non è stata inserita nelle reti europee di trasporto Ten-T né rientrerà nel Pnrr, a riprova che il governo non ha alcuna intenzione di investire sullo sviluppo della Calabria e che privilegia il Nord di Salvini e del grande capitale». Lo afferma, in una nota, il deputato di Alternativa Francesco Sapia, tornando sulla tema delle risorse riservate all’arteria calabrese (lo abbiamo raccontato QUI) che precisa: «Il governo non ha voluto rispondere alle mie interrogazioni sui lavori, sulle risorse e sullo stato dei progetti relativi alla nuova Statale 106, che è la quinta strada più pericolosa d’Italia. La logica dominante a Palazzo Chigi è quella del “campa cavallo che l’erba cresce». Sul futuro della Calabria è calato il peggiore silenzio, anche in Parlamento. L’interesse dei cittadini è irrilevante, contano soltanto i tatticismi di palazzo per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, con l’obiettivo di tenere in piedi la legislatura e consentire ai parlamentari di percepire l’indennità mensile e di raggiungere l’agognata pensione».
«Finora sulla 106 – accusa il deputato di Alternativa – sono state fatte chiacchiere e promesse di campagna elettorale, mortificando un importante territorio, quello della Sibaritide, che invece merita risposte concrete. L’Europa ha dato all’Italia una montagna di quattrini, già destinati alle regioni del Nord nel mutismo imperturbabile di larga parte della politica calabrese». «Senza strutture sanitarie adeguate e con collegamenti da Terzo mondo, la Sibaritide è condannata – conclude Sapia – al degrado e all’impoverimento progressivo, alla marginalità e all’abbandono, con il beneplacito del centrodestra e del centrosinistra nazionali, uniti in questo assurdo progetto di desertificazione del territorio. Fino all’imminente approvazione della legge di Bilancio c’è ancora tempo, però, per dare un segnale nettamente contrario. In questa Manovra, il governo Draghi metta risorse vere per la 106, che ha già causato troppi morti, a quanto pare dimenticati alla svelta».
x
x