LAMEZIA TERME Un dono a pochi giorni dal Natale. L’inaugurazione dei locali della nuova mensa Caritas a Lamezia Terme non è affatto casuale ma, al contrario, testimonia quello che è l’impegno concreto della Chiesa che opera sul territorio, che si “apre” e “accoglie” in una comunità sempre più bisognosa e segnata, duramente, dalla lunga pandemia da Covid. A ricordarlo sono i numeri, quelli che don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas di Lamezia sottolinea: in pochi mesi, a Lamezia, i bisognosi che si sono recati negli spazi Caritas sono passati dal 10 al 50%. Una comunità, dunque, che porta i segni delle sofferenze e che solo il «conforto» e la «dignità» possono guarire.
Ed è forse questa la funzione primaria della Caritas sul territorio e i nuovi spazi ricavati nel complesso interparrocchiale di San Benedetto saranno un esempio, il più tangibile possibile, già a partire da domani quando potranno essere serviti 50 pasti alla volta (ridotti rispetto ai 100 a causa della pandemia) e con un potenziale di 300 pasti al giorno. «Quello che abbiamo fatto e faremo – ha ricordato don Fabio Stanizzo – è solo grazie alla Caritas Italiana e ai fondi 8xmille. La pandemia ha suscitato in ognuno di noi qualche interrogativo, ci ha messo in ascolto ma sappiamo di dover trovare le risposte nella preghiera e nella meditazione della parola di Dio». E in questo senso è emblematica la targa apposta all’ingresso della mensa che recita «Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…» (Matteo 25, 35). «Questo è rispondere ad un bisogno concreto. A Lamezia c’è l’associazionismo, il volontariato, ci sono tanti ragazzi con dei volti e dei nomi. È un cammino solidale, di comunione. Deve creare ponti ed è per questo che da domani saremo già pronti».
«La comunità lametina – ha ricordato invece mons. Schillaci, vescovo della Diocesi di Lamezia Terme – non si è chiusa, ha deciso di non conservarsi nonostante la pandemia che non è affatto passata. È una comunità che è riuscita a vedere, scorgere. Nel primo lockdown avevamo già visto questa gara di solidarietà nonostante in quei giorni ci sentissimo tutti spaesati. Questa comunità è stata capace di osare. Abbiamo fatto piccoli passi nonostante le difficoltà, abbiamo aperto le porte della Chiesa che non pensa soltanto al culto, è andata in contro a chi ha, ha avuto e avrà bisogno».
Durante la cerimonia che ha preceduto l’inaugurazione della mensa è intervenuto anche Don Marco Pagniello, direttore Caritas Italiana: «È una grande gioia visitare i territori e le realtà come queste, raccogliamo i frutti del lavoro che facciamo. Abbiamo deciso con la Cei di porre particolare attenzione al Sud del nostro paese, la scelta è quella di porre un’attenzione alle regioni meridionali perché leggendo la realtà ci siamo resi conto che ci sono tante risorse e opportunità che potrebbero arrivare, come il Pnrr. Ci sono diverse possibilità che devono però essere accolte e sfruttate e come Caritas vogliamo anche vigilare un po’. C’è ancora bisogno di quello scatto che non sia solo assistenzialismo ma promozione della dignità. Sarebbe bello poter dire chiudiamo questa mensa perché non ce n’è più bisogno».
Presenti il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, il presidente del Consiglio comunale, Giancarlo Nicotera, forze dell’ordine, istituzioni e associazioni ma anche i due procuratori di Vibo Valentia e Lamezia, Camillo Falvo e Salvatore Curcio che ha sottolineato come «le preghiere si devono concretizzare nella coerenza in ciò che crediamo e quello che facciamo». Il procuratore Falvo, invece, ha ricordato che «dove c’è solidarietà non c’è illegalità, per questo dobbiamo sempre andare a queste manifestazioni dove la carità si manifesta. Lamezia era un’altra cosa rispetto a qualche anno fa, dobbiamo tenere alta l’attenzione e la solidarietà ci aiuterà in questo». (redazione@corrierecal.it)
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