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Crotone, Voce pensa all’azzeramento della giunta

Il sindaco proverà a superare la sconfitta alle Provinciali allargando la maggioranza. Già avviato il confronto con i primi consiglieri

Pubblicato il: 22/12/2021 – 10:44
di Gaetano Megna
Crotone, Voce pensa all’azzeramento della giunta

CROTONE La verifica al Comune di Crotone è stata avviata, ma gli interventi in Giunta e nella maggioranza si effettueranno dopo le feste. Le ipotesi su cui il sindaco della città pitagorica, Vincenzo Voce, sta lavorando prevedono l’azzeramento dell’esecutivo e l’innesto nella maggioranza di alcuni consiglieri attualmente posizionati all’opposizione. Si parla, quindi, di azzerare la Giunta o magari chiedere agli assessori di rassegnare le dimissioni (il risultato non cambia) per procedere a un rimpasto quasi totale. Le poche voci che circolano nel palazzo comunale dicono che gli unici assessori che potrebbero essere confermati sono Antonio Scandale e Natale Filiberto, i due tecnici che, al momento, appaiono insostituibili. Per tutti gli altri non c’è certezza e tutto dipende da quello che intendono fare i consiglieri comunali che sono rimasti fedeli alla linea politica del sindaco.

Il confronto con i gruppi consiliari

Sempre secondo gli spifferi del palazzo comunale già da domani Voce dovrebbe iniziare a discutere con i suoi gruppi consiliari. Avviare un confronto a 360 gradi per evitare di commettere l’errore di fare scelte in solitudine che potrebbero creare nuovi malcontenti tra i consiglieri comunali. Il cambio sostanziale della giunta comunale si farà, ma dovrà essere condiviso con la maggioranza rimasta fedele a Voce e che lo ha votato alle recenti elezioni provinciali, dove era candidato alla carica di presidente. Le elezioni sono state vinte dal candidato a presidente del centrodestra, Sergio Ferrari, ma non significa che Voce non possa avere avuto qualche vantaggio da questa sconfitta. L’elezione nel consiglio provinciale di due rappresentanti dell’opposizione al Comune, Giuseppe Fiorino e Fabio Manica, dovrebbe allontanare lo spettro delle dimissioni di un numero di consiglieri comunali che potrebbero determinare lo scioglimento anticipato del Consiglio. Difficilmente Fiorino e Manica si dimetteranno da consiglieri comunali visto che decadrebbero anche dalla carica conquistata alla Provincia con il voto del 18 dicembre scorso. Fiorino, poi, potrebbe essere nominato vicepresidente. Per i prossimi due anni (tanto dura la carica al consiglio provinciale), Voce potrà contare sulla “polizza assicurativa” scattata con la sua sconfitta elettorale alla carica di presidente della Provincia.

Perché Voce deve allargare la maggioranza

Il pericolo dello scioglimento, quindi, si è allontanato, ma Voce ha bisogno di allargare la maggioranza per evitare di essere catapultato sulle montagne russe ogni volta che si tiene una seduta del consiglio comunale. Ecco perché insieme all’azzeramento dell’esecutivo ha deciso di avviare le consultazioni per aumentare il numero di consiglieri comunali e sostituire, anche in parte, quelli che lo hanno abbandonato per passare all’opposizione. Le consultazioni per verificare le disponibilità, secondo gli spifferi, sarebbero state già avviate. Si tenta soprattutto di reclutare consiglieri di opposizione di area di centrodestra che, al momento, sono nelle terre di nessuno. Consiglieri che non hanno avuto nessuna attenzione dai leader dei partiti di appartenenza. Per usare una metafora che chiarisce meglio il concetto: si punta a reclutare “nobili senza terra”. Si guarda al centrodestra perché i consiglieri comunali che hanno lasciato la maggioranza di Voce appartenevano principalmente a quest’area politica. La maggioranza di Voce, eletta con liste civiche, è ibrida e comprende rappresentanti di tutte le aree politiche. L’innesto di rappresentanti del centrodestra nella maggioranza non stravolgerebbe la coalizione. Le consultazioni sono state avviate, ma il percorso è in salita. In politica, quando si va a bussare alla porta di qualcuno per chiedere aiuto, per ottenere risultati certi, occorre bussare con i piedi. Insomma Voce deve offrire una contropartita e ascoltare anche le richieste. Il problema è trovare le mediazioni giuste per conciliare offerte e richieste. (redazione@corrierecal.it)

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